mercoledì, Ottobre 30

La dieta dissociata vegana o dieta Hay vegana

Last Updated on 27 Marzo 2018 by Eleonora Bolsi

La dieta dissociata fa dimagrire? Non c’è niente di scientifico alla base del concetto che una dieta dissociata faccia dimagrire più di una dieta bilanciata. Si ottengono gli stessi risultati, ma nella pratica la situazione cambia ed è molto soggettiva: le persone che fanno per un certo periodo di tempo un regime alimentare dissociato mangiano automaticamente di meno e hanno meno problemi digestivi, e il motivo te lo spiego più in dettaglio in questo articolo.
Detto questo, un regime dissociato non va protratto a lungo tempo, semplicemente perché la restrizione sul cosa mangiare è vero che ci rende più immediato fare scelte naturali a tavola (molti cibi industriali sono vietati nella dieta dissociata) ma alla lunga può essere demotivante. Inoltre, è sempre meglio fare una dieta varia il più possibile, per non ricorrere in carenze nutrizionali. La dieta dissociata può essere seguita con successo anche per un mese, soprattutto per chi è allergico alle diete impostate e ha problemi a digerire molti cibi combinati. Significa fare un po’ di pulizia nella dispensa, mangiare in modo più naturale e quindi sano, facilitare il lavoro di fegato e intestino.
Dopo un periodo di alimentazione su modello dissociato, è sempre bene tornare a combinare i cibi poco per volta.
Per esempio iniziando a ricombinare i cereali con i legumi, o aggiungendo un pezzo di formaggio dopo il piatto di pasta.
Ma in questo articolo ci occuperemo di uno dei grandi limiti della dieta dissociata: il fatto che spesso è settata su un’almentazione onnivora, mentre per un vegano è difficile capire quali alimenti puramente proteici possono essere inseriti con successo nella dieta.
Per capire come impostare una dieta dissociata vegana,
partiamo allora da uno dei libri che rivisitano il lavoro del dr. Hay, inventore del metodo, e in particolare il volume “Meatless Dishes for Hay Dieters” di Mabel Osborne.

DIETA DISSOCIATA VEGANA
Regole per una corretta dieta dissociata vegana:
1) Fare tre pasti principali a distanza di non meno di 4 ore uno dall’altro e di non oltre 5 ore.
2) Non usare aceto, ma succo di limone nei pasti proteici e a colazione, dunque non a cena.
3) Impostare in questo modo i pasti: la colazione dev’essere alcalina, il pranzo proteico/acido, la cena basica/neutra.
Ecco come fare.

DIETA DISSOCIATA VEGANA, LO SCHEMA BASE
Colazione (alcalina):
– Una tazza di latte di mandorle (200 ml) senza zuccheri aggiunti, o latte di sorgo, o latte di amaranto, o latte di canapa, o latte al cocco oppure una tazza di tè verde dolcificata con sciroppo di agave o malto di riso (il caffè è sconsigliato) o una spremuta di arancia e limone o un succo di melograno (200 ml), più
– Una mela (150 gr) cotta con cannella e burro di mandorla (un cucchiaino), oppure una crema di avocado dolce ottenuta frullando mezzo avocado (100 gr)  con 2-3 datteri freschi, oppure un budino di semi di chia con due cucchiai (20 gr) di semi di chia e 100 ml di latte vegetale tra quelli ammessi, oppure porridge gluten free alla mela e farina di cocco (sostituire il burro con olio di cocco o latte di cocco e il miele con sciroppo di agave). Bene anche due o tre fette soffiate di amaranto o sorgo o miglio (non con altre farine) con poco burro di semi a scelta e poco sciroppo di agave. Niente marmellate, ma al limite una composta di mele o mele e limoni. Si possono fare anche dei muffin con carote, farina di mandorle o cocco, composta di mele per sostituire il burro o olio di cocco, e poco latte vegetale, ma non sono ammesse altre farine.

Pranzo (proteico/acido):
In questa categoria rientrano per i vegani: tofu e tempeh (circa 100-150 gr),tofu affumicato o fermentato, pasta di soia da proteine della soia, pasta di lupini (60-70 gr), seitan (100-150 gr), proteine della canapa sono le migliori fonti proteiche per la dissociata. I piatti possono essere conditi in minima quantità (un cucchiaino al massimo) con olio di oliva, olio di semi di lino, olio di cocco, noci e semi oleaginosi (ma va scelto solo un tipo di grasso tra questi) e conditi con succo di limone, erbe e spezie a piacere. Si possono associare: verdure in foglia, asparagi, broccoli, cetrioli, lattuga e insalate, radicchio, spinaci, rucola, aglio, alghe. I pomodori sono considerati frutti aciduli e vanno fatti rientrare nel pranzo proteico. A fine pasto si può consumare una piccola quantità di frutta acidula come frutti rossi, ananas, agrumi o in alternativa un pezzetto piccolo di cioccolato extra fondente (89-99%).

Cena (basica/neutra): a questa categoria appartengono il riso integrale e altri cereali integrali come sorgo, avena, miglio, grano saraceno, quinoa (cereali nel quantitativo massimo di 70 gr), patate sia normali che dolci (max 200 gr), mais, carote, zucca. I piatti possono essere conditi con olio di oliva, olio di semi di lino, olio di cocco, noci e semi oleoginosi (ma va scelto solo un tipo di grasso tra questi). E’ possibile anche optare per un castagnaccio o per piatti realizzati con farine di castagne. I grassi sono gli stessi del pasto proteico, e si può alzare un po’ la quota a un cucchiaio circa (12 gr), le verdure consigliate sono quelle del pasto proteico più melanzane, carciofi, barbabietole. Possiamo usare agar agar, gel di semi di psillio o lino per fare omelette vegane sia a pranzo che a cena, per esempio a pranzo con farina di canapa, lupini o di ceci, a cena con farine di castagne o farine integrali dai cereali ammessi.
Se si vuole dimagrire, è necessario evitare di mangiare troppi cereali a cena, riducendo l’apporto di cereali e aumentando quello di verdure. Insomma: una cena leggera è l’ideale.

Snacks: a base di frutta. Occorre sceglierne una per snack e far passare almeno due ore dai pasti principali, nel quantitativo di circa 100-150 grammi tra pesche, prugne, mele, pere, banane.

Nota bene: per dimagrire è sempre necessario ridurre le calorie. Si può usare una app conta calorie e impostare il giusto deficit calorico sulla base di questa lista di alimenti.