Last Updated on 13 Febbraio 2018 by Eleonora Bolsi
Che un eccesso di fruttosio facesse male al fegato lo si sapeva già, ma oggi un gruppo di ricercatori della Princetown University spiega come è possibile che un eccesso di fruttosio “ingrassi” il fegato, causando la cosiddetta streatosi di tipo non alcolico, ma anche insulino-resistenza e infine diabete, oltre che obesità.
Il fruttosio, lo sappiamo, è lo zucchero della frutta. I ricercatori ci stanno quindi dicendo che mangiare frutta ci mette a rischio diabete e fegato grasso? No. Anzi. Hanno fatto delle opportune distinzioni tra un consumo moderato di fruttosio e un consumo eccessivo di fruttosio, perché hanno scoperto una cosa interessante: l’eccesso di fruttosio viene metabolizzato diversamente da un consumo di fruttosio moderato. Dunque la frutta non va demonizzata, a meno di non mangiarsene un chilo al giorno.
Ma come si arriva a un eccesso di fruttosio nella dieta?
Il fruttosio è uno zucchero di tipo monosaccaride che troviamo principalmente nel miele, nella melassa, nello sciroppo d’acero, nella frutta, anche disidratata e nei succhi di frutta (tra le fonti naturali) ma anche in tutti i prodotti dolcificanti (industriali) che contengono sciroppo di mais, miele e sciroppo di glucosio-fruttosio come principali zuccheri. Ovvero: biscotti, yogurt alla frutta, succhi e bevande alla frutta, alcune marche di latte vegetale, cereali da prima colazione, merendine, snack dolci e barrette, ma anche snack salati e alcuni prodotti salati possono contenere fruttosio. Un tempo il fruttosio, dato il suo basso indice glicemico, era uno zucchero largamente consigliato nell’alimentazione per diabetici.
Solo di recente si è scoperto quanto sia errato usare il fruttosio per dolcificare.
Ma vediamolo con le parole e le immagini dei ricercatori. (SEGUE A PAGINA DUE)