Last Updated on 27 Novembre 2018 by Eleonora Bolsi
Anche per le coltivazioni di cereali, così come accade per alcune colture e per l’allevamento del bestiame, si cercano soluzioni alternative per una maggiore sostenibilità ambientale e una riduzione dell’inquinamento dell’atmosfera.
Sapevate, per esempio, che le risaie rilasciano grosse quantità di metano nell’atmosfera?
Special modo nei Paesi in cui le coltivazioni di riso sono predominanti (pensate alla Cina), il problema delle emissioni di metano rilasciate dalle colture di riso è tanto sentito che i ricercatori hanno messo a punto una variante modificata geneticamente.
Sì, parliamo quindi di riso Ogm.
Il risultato è un riso più amidaceo, che quando cresce rilascia meno batteri che provocano emissioni di metano, le quali sono responsabili del surriscaldamento della crosta terrestre.
Il punto è: di un riso Ogm ce n’era veramente bisogno?
Non voglio fare una crociata contro gli Ogm, ma mi sono chiesta che posto abbia il riso nel problema dell’inquinamento del pianeta rispetto alle emissioni di veleni delle industrie o alle tonnellate di spazzatura che ci ritroviamo in discariche a cielo aperto.
E invece mi sbagliavo.
Strano ma vero, secondo la ricerca pubblicata sulla rivista Nature, il riso da solo sviluppa dal 7 al 17 per cento delle emissioni di metano a livello mondiale.
Se considerate che è solo riso è tanto, vuol dire una media del 15% in meno quando questa nuova varietà di riso ecologico e Ogm sarà diffusa in tutte le coltivazioni.
Sì, ma quando?
Tra almeno dieci o vent’anni, dicono i ricercatori.