Last Updated on 10 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi
Vi ricordate di Gary Taubes? Il giornalista scientifico che anche in Italia è noto per i suoi libri (“Perché si diventa grassi”) in cui sostiene che le calorie non siano tutte uguali, e che i carboidrati fanno ingrassare. La sua ultima fatica letteraria è infatti il libro “Contro lo zucchero“, libro in cui Taubes afferma che lo zucchero (inteso non solo come alimento, ma in generale tutti gli zuccheri, quindi anche i carboidrati come pasta, pane e riso) sia il nostro peggior nemico della salute.
Eppure, proprio la storia di Gary Taubes ci insegna il contrario: che quello che conta è quanto mangiamo, e che non è vero che i carboidrati fanno ingrassare.
Taubes da anni è infatti cofondatore (al momento unico fondatore) di una società no profit, la NuSI, che ha perso ben 40 milioni di dollari nel tentativo di trovare una conferma scientifica seria e inoppugnabile alla tesi che la causa dell’obesità sia lo zucchero. E che il grasso corporeo si verifica quando l’insulina entra in azione in seguito a un pasto ricco di zuccheri (ipotesi dell’insulina).
Non solo: secondo Taubes, senza carboidrati il metabolismo aumenterebbe, quindi non ci sarebbe bisogno di tagliare le calorie per dimagrire, ma solo di eliminare i carboidrati e mangiare solo grassi e moderatamente proteine. Insomma: le diete low carb avrebbero un vantaggio metabolico rispetto a una dieta ipocalorica normale secondo il giornalista.
Il risultato è che la NuSI ha finanziato 4 studi condotti dai migliori ricercatori in ambito mondiale: e nessuno di questi studi, in cui gruppi di pazienti obesi venivano prima sottoposti a una dieta normocalorica ricca di zuccheri e grassi come quella tipica americana e poi sottoposti a una dieta senza carboidrati o senza grassi per vedere le differenze nel dimagrimento, ha prodotto i risultati che Taubes e i suoi investitori speravano. La NuSI di Taubes si era posta come obiettivo di ridurre del 75% i casi di diabete negli Stati Uniti e della metà i casi di obesità entro il 2025. Questo dal 2012.
Taubes ha più volte detto che la sua società avrebbe garantito trasparenza e rigidi controlli di qualità negli studi che avrebbero finalmente scoperto la causa dell’obesità. Ma, oltre a essere stato abbandonato dai suoi investitori per mancanza di risultati negli anni, e dal cofondatore Peter Attia, è stato anche accusato dagli stessi ricercatori di avere provato a controllare e manipolare i dati dello studio, cercando di influenzarli pur di arrivare ad avere conferma della sua tesi contro lo zucchero.
In particolare, nel primo studio avrebbe suggerito al dottor Kevin Hall, a capo della ricerca, di dare al gruppo di obesi del campione più bevande zuccherate nella fase pilota, indipendentemente dal fatto che essi dovessero seguire una dieta conforme alle loro calorie giornaliere. In questo modo sarebbe stato più facile farli dimagrire nella fase di dieta senza carboidrati.
Grazie al piffero, direi.
Il dottor Hall si sarebbe rifiutato, e il suo studio integerrimo avrebbe infatti smentito l’idea che i carboidrati siano la causa del sovrappeso (potete leggerlo qui). Le persone prese a campione dimagrivano sia con una dieta senza carboidrati che con una dieta senza grassi. L’importante era tenere sotto controllo le calorie.
Gli altri tre studi hanno avuto un esito simile al primo, sebbene al momento solo due siano stati pubblicati.
Gli investitori della NuSI (una coppia di magnati nel settore del gas) hanno abbandonato il progetto, e ora Gary Taubes sta cercando dei finanziatori per racimolare la cifra di 120 milioni di dollari per ulteriori studi. La sede della NuSi non esiste più, i primi collaboratori sarebbero stati rimpiazzati da volontari. Questo nonostante il fiume di soldi già speso per trovare conferma scientifica a una cosa che finora non è mai stata dimostrata.
Anzi, semmai è stato dimostrato il contrario. Cioè che è difficile che i carboidrati si convertano in grasso corporeo (de novo lipogenesi), mentre è più facile che siano i grassi a essere stoccati in riserve di grasso corporeo. Questo ovviamente se si mangia troppo. E’ stato anche dimostrato che sono le calorie a contare. Finché si mangia per il proprio fabbisogno calorico, non si ingrassa.