Last Updated on 28 Giugno 2018 by Eleonora Bolsi
Gli spaghetti di soia, tipici della cucina orientale, sono un ingrediente abbastanza nuovo e ancora poco usato nelle nostre cucine. È vero che spodestare la pasta italiana è davvero difficile, ma forse questi spaghetti, insieme a quelli di verdura e di riso, hanno delle proprietà che potrebbero comunque guadagnare la nostra attenzione. Fermo restando che ci sono tantissime ricette che si possono fare con gli spaghetti di soia, dalla cucina orientale, fusion o anche tradizionale italiana, proviamo a capire quali sono invece i loro benefici e quanto è possibile integrarli in una dieta sana ed equilibrata?
Innanzitutto, il primo criterio è quello della scelta: l’ideale è sempre optare per degli spaghetti di soia biologici, perché provenienti da soia da agricoltura biologica. In Italia le marche Fior di Loto, Explore Cuisine e Vitaquell sono quelle che potete trovare nei negozi bio o acquistare online.
Vediamo invece nel dettaglio i punti di forza degli spaghetti di soia, ovvero:
– l’indice glicemico moderato: sono sottili, e hanno un indice glicemico di 45/55. Il carico glicemico è anche basso per via della resa degli spaghetti di soia: una porzione soddisfacente non supera i 50-60 grammi di prodotto, a differenza della pasta.
– senza uova, senza lattosio, senza glutine e con pochi grassi: gli spaghetti di soia sono poveri di grassi, naturalmente senza glutine, e senza altre sostanze come lieviti, lattosio, uova. Sono adatti per chi fa diete a eliminazione, per esempio per i celiaci. Inoltre, sono un’alternativa agli spaghetti di riso e ai prodotti di riso che spesso abbondano nelle tavole di questi ultimi. Restano ovviamente controindicati in chi è allergico alla soia.
– bassissima presenza di isoflavoni: gli isoflavoni sono sostanze controverse, perché hanno un’attività similestrogenica (nel bene e nel male), ma questi spaghetti sono ottenuti dalla lavorazione dell’amido di soia, e hanno un contenuto di isoflavoni molto basso, il che li rende senza dubbio molto meno insidiosi di altri prodotti a base di soia.
– la sazietà: poiché gli spaghetti di soia gonfiano in cottura, mezza porzione è quella ottimale, quindi 50 grammi a testa sono sufficienti. Questo fa sì che siano perfetti nelle diete ipocaloriche, perché più sazianti di un piatto “dimezzato” di pasta. Le calorie per 100 grammi variano dalle 330 alle 340, ma come vi ho detto, 50-60 grammi sono sufficienti e quasi simili a 80-90 grammi di pasta.
– sono digeribili: a differenza della pasta tradizionale e visto il loro scarso carico glicemico, gli spaghetti di soia sono sazianti ma anche digeribili.
Come cucinare gli spaghetti di soia?
Esistono due modi. Gli spaghetti vanno sempre sciacquati in acqua prima di cuocerli, poi le matasse vanno tagliate in due per poterle cucinare meglio. Dopodiché vanno messi in acqua bollente per 2 minuti massimo, scolati, fatti raffreddare sotto l’acqua corrente fredda e usati nelle preparazioni. Altrimenti bisogna tenerli a bagno qualche ora in acqua fredda, senza cuocerli. Se li ripassiamo nell’olio, è più salutare aggiungere poco aceto di mele assieme all’olio, personalizzare il piatto con spezie come della curcuma o del curry che possiamo aggiungere nell’acqua di cottura per colorarli. Dopodiché, basta provare una delle ricette a base di spaghetti di soia che potete trovare sul web.