Last Updated on 10 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi
Come molti di voi sanno, con l’avvicinarsi dell’estate in tanti impazziscono, e si rendono conto di avere un corpo. Un corpo che nella maggior parte dei casi non piace, dato che nove persone su dieci si mettono a dieta proprio da maggio in poi, nella speranza di perdere velocemente 10, 20 o anche 30 chili “di troppo”. Lasciatevelo dire da una che scrive di diete, alimentazione e fitness, che deve stare dietro le uscite dei libri di diete, alimentazione e fitness, che deve seguire duecento triliardi di pagine di diete, alimentazione e fitness: è giusto volere migliorare il proprio aspetto. Ma è giusto fino a un certo punto. Stare a dieta è ok. Ma fino a un certo punto.
Se vi state rovinando la vita e stressando per riuscire a ottenere il vostro corpo ideale, forse il corpo ideale è solo ideale, mentre il vostro corpo reale è quello ideale per voi.
Anche io vorrei essere più magra (e sono magra), sono nata e cresciuta in un contesto di forte bullismo e fat-shaming quando ero ragazzina, crescendo mi sono convinta che magro e bello fossero sinonimi. Ma la verità è che anche quando sono arrivata a pesare 45 chili non mi piacevo abbastanza. E in molti casi della mia vita ho mangiato di più per stare meglio, mettendo su peso e fregandomene della bilancia. Ho avuto a che fare con preparatori atletici (al momento faccio pesi) per cui il mio corpo non era mai abbastanza e ogni cosa era un dovere e c’erano tremila sacrifici da fare. Hanno avuto vita breve con me per un semplice motivo: potevo sicuramente essere meglio di come sono, potevo essere sottopeso e muscolosa, ma non stavo facendo la vita che volevo.
Non era una cosa per cui mi stimavo. Stimo le persone che si piacciono, le persone che rompono gli schemi, le persone che sanno osare, che se sono originali anche nella taglia non vanno nascondendosi.
Voi direte: da che pulpito. Ma la mia non è una predica. Proprio perché sono stata grassa, magra e ho avuto una vita di disordini alimentari e ho un blog di diete in cui, scusate, devo informarvi più di voi, sono il giusto pulpito. E siccome lo sono, penso sia giusto che sappiate queste cose. Poi potete vivere come volete, chiaro.
Magro e bello non sono sinonimi, esistono dei motivi perché i nostri corpi sono diversi gli uni dagli altri e ve ne indico alcuni.
– il nostro numero di adipociti e il nostro set point ponderale: ognuno di noi ha un numero di adipociti diverso, spesso “settato” negli anni tra l’infanzia e la pubertà. Per le persone come me con un numero di adipociti alto, il “giusto peso” non è mai un sottopeso, ma è sempre un po’ più alto della norma. Appartengono a questa categoria molte persone che tendono a ingrassare e che spesso da bambine erano un po’ sovrappeso. Avere una storia di magrezza, cioè essere stati magri per tutta la vita è diverso che essere stati in sovrappeso da piccoli e aver provato poi a dimagrire.
Questa cosa vi deve essere molto chiara.
– la genetica: se ingrassi di preferenza in un punto piuttosto che in un altro, se tendi a rispondere agli stress in un modo diverso dagli altri, se sei predisposto ad alcune patologie perché ne hai famigliarità. Ecco, contro tutte queste cose il tuo margine d’azione è sempre e comunque limitato. Se hai avuto sempre le cosce grosse non potrai avere i fianchi stretti.
Ci sono persone che sono più predisposte, per una questione di fortuna, a rientrare nella taglia che l’occidente considera ideale da un punto di vista di marketing. Altre che sudano e faticano, ma in sostanza quelle che sudano e faticano mettono questo sudore e questa fatica al centro della loro esistenza. Se vogliono farlo, che facciano pure. Se si ammalano o vivono male nel tentativo di farlo, giustificando il tutto con la parola passione quando il termine giusto è ossessione, si stanno impoverendo dietro un ideale.
– le scelte sbagliate dovute a false credenze: se metti al centro della tua esistenza uno strumento tutto sommato inutile come la bilancia o pensi solo alle calorie, è difficile che riuscirai a fare le giuste scelte sia in ambito di attività sportiva che nutrizionale. Perché in entrambi i casi questi sono limiti mentali: poche persone sono disposte a mangiare di più ma meglio, magari, se vengono da anni di restrizioni alimentari, perché per loro aggiustare il metabolismo equivale a un fallimento, dato che, ovviamente, se si mangia di più il metabolismo si alza ma ingrassi pure. Se ti alleni, è logico che non puoi dare retta alla bilancia perché peserai di più, e spesso avrai anche più ritenzione idrica.
Ridurre le calorie sempre di più non ti farà avere il corpo ideale, così come allenarti sempre di più. Ve lo ripeto dalle cento alle duecento volte in posta privata, lo dico a te, a te e a te quando mi scrivete, eppure non vi schiodate da quelle che vi sembrano certezze.
Nel momento in cui semplifichiamo concetti come “le calorie contano” a nessuno verrebbe più in mente di condirsi liberamente l’insalata di pomodori e carote con dell’olio crudo. Ma l’olio serve ad assimilare le vitamine di carote e insalata, dunque se pensi solo a calorie e bilancia rischi non solo di restringere l’alimentazione a pochi alimenti, ma anche di denutrirti.
– la questione della salute. La questione della dieta salutare e nutriente è diventata ahimè l’ultima fad diet. Sì, perché dire che lo fai per stare in salute quando non sai un accidente di quello che succede nel tuo corpo non ha senso. Bisogna sempre sforzarsi di vedere le cose soggettivamente: le fibre fanno bene ad alcuni, ad altri NO. Bere molta acqua è perfetto per alcuni, per persone molto stressate NO.
Quando parliamo di cibi nutrienti parliamo spesso di cibi calorici. L’avocado è nutriente e ricco di grassi buoni e aminoacidi. Ma ha 160 calorie ogni 100 gr, e vi assicuro che non sono molti. Anche il formaggio è nutriente: 380 calorie di nutrimento. Non ci si può nutrire solo di verdura escludendo la frutta perché la frutta ha zucchero o pensare che i cibi verdi sono nutrienti e il resto no. Anche la semplificazione di questi concetti fa danni.
Dunque il discorso è: metti da parte qualcosa per il futuro, quando pensi a te stesso.
Non pensare al corpo ideale se oggi mangi contando tutto, se non ti alleni ti senti in colpa o al contrario ti pesi venti volte sulla bilancia. Non c’è nulla che non vada in te, il tuo corpo È NEUTRO.
Pensare che il corpo sia bello per forza è come pensare che la natura debba essere bella per forza.
Avrebbe senso se fossimo immortali e giovani per sempre.
Quindi, migliorarsi è ok, ma fermarsi un attimo, analizzare la qualità della propria vita e pensarsi tra dieci o venti anni, è una riflessione che va fatta. Sarai a dieta anche tra vent’anni? Mangerai meno di adesso? Pensi che una volta ottenuto il corpo che vuoi puoi smetterla di fare sacrifici?
Il corpo che hai adesso, se non ci sono problemi di salute, va bene.
Al centro della tua vita prova a mettere la felicità e la qualità della tua vita, al posto di un ideale.