Last Updated on 25 Novembre 2018 by Eleonora Bolsi
L’obesità è o no una malattia?
Senza dubbio la maggior parte di noi potrebbe rispondere sì, senza pensarci due volte.
Ma non tutti i medici sono d’accordo.
Essere obesi per esempio può voler dire avere un’alta percentuale di grasso viscerale, ovvero quel tipo di adiposità pericolosa, che avvolge gli organi allo scopo di proteggerli, ma che quando è troppa ne compromette la corretta funzionalità.
Mettiamo il caso tuttavia che una persona un po’ pingue si presenti dal medico con degli esami accurati, da cui si deduce una buona salute.
Sarebbe giusto consigliarle di dimagrire comunque, se per esempio ha un buon colesterolo, una buona glicemia, una pressione normale e i trigliceridi nella norma?
Se l’accumulo di grasso è sui fianchi e non sulla pancia?
Rispondere a questa domanda potrebbe non essere automatico.
In questo articolo, la dottoressa Elisabeth Poorman sottolinea che dire a un paziente che deve perdere peso è un’arma a doppio taglio. Questo se non si danno al paziente precise indicazioni nutrizionali e comportamentali da seguire.
Motivo per cui lei ha smesso di dire ai pazienti che devono dimagrire a tutti i costi, a meno che il loro quadro di salute non risulti compromesso dai loro chili di troppo.
La riflessione a cui è arrivata la dottoressa Poorman, in seguito alla sua esperienza con i pazienti, è la seguente.
Se non si è in condizioni di guidare il paziente a un corretto stile di vita e fornirgli un piano alimentare adeguato, dirgli che deve dimagrire quando è sovrappeso potrebbe non essere un aiuto, anzi.
Al momento, esistono tantissimi modi per dimagrire e un vero e proprio business dietro.
Se il paziente è lasciato a se stesso, sentendo che il dimagrimento è una necessità, potrebbe optare per le soluzioni sbagliate, per esempio l’acquisto di integratori o la sottoscrizione di un programma dimagrante restrittivo che può minare la sua salute.
Purtroppo, il caso che evidenzia la dottoressa è molto più comune di quanto si pensi.
Anche in Italia.
Moltissimi lettori di Dcomedieta mi scrivono dicendomi la stessa cosa.
Sono andata dal dottore e mi ha detto di dimagrire.
Sono andato dalla dottoressa e mi ha detto: muoviti di più.
La domanda è: come?
Spesso i miei lettori non sanno che pesci pigliare.
Sono andati dal medico (uno specialista) per un problema di salute, la risposta che hanno ottenuto è: dimagrisci.
Bene, perfetto, ma da dove iniziare?
Ecco la mia modesta proposta.
Piuttosto che cercare in rete il tutto e subito, se è uno specialista ad avervi detto di dover dimagrire, la prima cosa da fare è tornare dal proprio medico curante.
Dal 2009, infatti, esiste un progetto denominato S.A.F.E. (Stile di Vita, alimentazione, Farmaco, Esercizio Fisico), promosso dalla FIMMG che si propone di aiutare il medico (attraverso un algoritmo e delle linee guida) a mettere a punto un percorso di dimagrimento per il suo paziente. Un manuale pratico e facile che potete stampare e presentare al medico è disponibile qui.
Mettiamo che il medico non voglia aderire al progetto, per motivi a me ignoti ma che vi dirà.
A questo punto, deve prescrivervi una dieta, incaricare un dietista o un nutrizionista, per esempio del consultorio, perché stili il piano alimentare e proponga al paziente delle sedute di controllo.
Il tutto, essendo il paziente obeso e quindi secondo il Sistema Sanitario affetto da patologia, senza che il paziente sborsi un centesimo.
Quindi, fatevi valere. Prima di affidarvi alla dieta del vicino o al programma della cugina, affidiamoci al medico curante e chiediamogli di aiutarci a dimagrire, ma in salute.