Last Updated on 12 Febbraio 2016 by Eleonora Bolsi
Un tempo il salmone affumicato non era così tanto presente nelle nostre tavole: si mangiava in occasioni speciali, ad esempio era richiestissimo a Natale. Cosa è accaduto negli anni? Per il suo contenuto di omega3, il suo basso contenuto calorico (circa 170 calorie per 100 gr) e il suo contenuto proteico, il salmone è diventato una sorta di passepartout dietetico. E’ prescritto in ogni dieta, considerato sicuro, spesso prediletto da chi fa una scena quasi vegetariana, diminuendo il consumo di carne a favore del pesce. Con la conseguenza che il salmone è sempre presente nei supermercati, a prezzi in media più abbordabili di una volta, per la sua estensione degli allevamenti, che hanno portato a una maggiore reperibilità del prodotto. Pur essendo un’amante del salmone affumicato, una vera amante dato che lo mangiavo almeno due/tre volte alla settimana, dopo aver letto questo articolo su slow food, ho dovuto rinunciarci.
Il salmone affumicato, se è vera anche solo la metà di quanto denunciato da Slow Food, fa schifo. Quello di allevamento, intendo, mentre più garanzie in teoria ci sarebbero con quello selvaggio. Lo consiglio nella dieta? No. E’ un alimento sicuro? No. Fa bene? No. Fa malissimo alla salute. E, se continua a circolare senza garanzie, non solo non è igienico, ma ci avvelena.
Ecco le poche nozioni che posso riassumere, vi invito a verificare le fonti di quanto afferma Slow food:
– gli allevamenti nordici dei salmoni non hanno la stessa serietà di quelli italiani: lo so che pensiamo al Nord Europa come al massimo dell’efficienza, ma in questi allevamenti i salmoni vivono in pessime condizioni igieniche, sono troppi e le acque non sono depurate. Il risultato? Crescono e si nutrono tra acque ristagnanti, muchi ed escrementi. La foto di un salmone che campa soffocato tra i propri escrementi e attaccato da malattie varie non è bellissima. Per chi avesse mai avuto un acquario, be’, immaginate la metà dello spazio, con il triplo dei pesci e senza pulizia dei filtri per un anno.
– secondo questa ricerca dell’Università di Bergen, il salmone affumicato è assolutamente sconsigliato alle donne in gravidanza, ai bambini, e ai giovani. Questo perché il salmone di allevamento è inquinato, non solo dalla sporcizia delle acque, ma anche dalle tossine, tra cui l’endosulfan, che si è scoperto in una concentrazione dieci volte superiore al limite europeo permesso.
Dove sono i controlli? I norvegesi stanno dissuadendo dal consumo di salmone affumicato, e da quello di salmone di allevamento.
Ci sono delle eccezioni? Purtroppo il salmone selvatico/selvaggio è meno reperibile, inoltre niente vieta al produttore di denominare selvatico un salmone di allevamento. Anche perché, come si evince da questo articolo, è sempre più difficile la vita dei salmoni, mentre gli allevamenti mal gestiti e alimentati con farine animali abbondano e rischiano di incidere negativamente non solo su questa specie, ma proprio a livello di impatto ambientale.