Last Updated on 16 Febbraio 2015 by Eleonora Bolsi
Conosco questa storia da qualche mese, la notizia mi è balzata agli occhi tempo fa, mentre facevo una ricerca sulla correlazione tra obesità/sovrappeso e ambiente, dove per ambiente intendo tutte quelle situazioni in cui siamo coinvolti nell’esterno: le amicizie, il lavoro e il luogo di lavoro o i colleghi, il partner, i nostri luoghi di ritrovo e via dicendo. Anche se sottovalutiamo spesso questo problema, amicizie e compagni di vita sono essenziali nella nostra lotta ai chili di troppo: loro possono decidere di aiutarci e sostenerci e fare la differenza, o trattarci da illusi. Mentre ero impegnata in questa ricerca, mi imbatto in questa notizia e anche se mi colpisce decido di lasciar perdere: ho spesso usato questo blog per parlare di casi di uomini e donne con gravi problemi di obesità e sovrappeso che sono dimagriti anche 100 chili senza ricorrere alla chirurgia bariatrica. Questi episodi sono più frequenti di quanto io stessa ero disposta a pensare e sono spesso riportati dai giornali all’estero (mentre in Italia questo genere di cronaca non esiste affatto). Ma questo tizio superava ogni mia immaginazione: un ragazzone alto, che fino al 2012 pesava la bellezza di quasi 300 chili. Ne ha persi 180. Ora fa le maratone di corsa e di bici e l’unica volta in cui ha visto il bisturi è stato quando ha dovuto rimuovere la pelle in eccesso dal dimagrimento, quasi 15 chili solo di pelle in più: un intervento estetico che però nulla c’entra con il dimagrimento, che è stato senza il ricorso della chirurgia.
Prima che pensiate che questo non sia possibile, ecco il suo blog, e qui la notizia riportata e commentata su un giornale. Come se non bastasse, ecco il canale youtube, in cui Brian, questo il nome del ragazzo, racconta tutta la sua storia. In 15 mesi ha perso circa 180 chili, mentre al momento del video, passati altri 3 mesi, ha perso altri venti chili in più.
Vi dico la sua storia in breve, perché la trovo eccezionale: Brian Flemming pesava la bellezza di 283 chili quando ha incontrato, grazie a un gioco online, Jackie Eastham, una donna più grande di lui, molto grintosa e combattiva, sebbene malata di distrofia muscolare, una condizione spesso invalidante. Anche Brian viveva una condizione invalidante: con quel peso, non usciva mai di casa, era prediabetico e aveva un problema di alcolismo che aveva tenuto nascosto ad amici e famigliari. Ne parla con Jackie, con cui è nata intanto una splendida amicizia virtuale. Jackie lo rimprovera e lo sprona a prendere in mano la sua vita e occuparsi della sua salute: lei che ha gravi problemi di salute non sopporta che un ragazzo di trentanni possa rovinare la sua vita così.
E Brian si rende conto che un altro modo per vivere è possibile: smette di bere, smette di mangiare cibo del fast food, taglia vita tutti i dolci, e inizia a uscire fuori casa per delle lunghissime passeggiate, l’inizio di una routine fisica di tutto rispetto, visto che ora corre e va in bici e partecipa anche alle gare.
E in 15 mesi Brian ha perso così la bellezza di 18o kg, riuscendo anche a incontrare Jackie e trasformando la sua vita.
La morale della favola è sempre la stessa: se ci è riuscito lui, perché non possiamo riuscirci noi?