Last Updated on 17 Marzo 2021 by Eleonora Bolsi
Non solo microbiota, ma anche micobiota: non ci sono infatti solo colonie di batteri ma anche di funghi nell’intestino degli uomini e degli animali. Esattamente come i batteri intestinali, i funghi possono svolgere un ruolo benefico o al contrario scatenare dei disturbi se in eccesso. Pensiamo infatti alla candida.
Secondo dei nuovi studi condotti sui topi, i funghi nell’intestino potrebbero essere nostri ospiti permanenti, ed essere suscettibili ai cambiamenti di stile di vita e alimentari.
Ancora non sappiamo come funziona il nostro “micobiota”.
Finora, gli studi sui funghi nell’intestino si sono infatti focalizzati sui disturbi correlati a una eccessiva proliferazione di determinati funghi, mentre invece sui batteri intestinali oggi sappiamo tantissime cose.
Basti pensare a tutte le diete intestinali, alla ricerca sui batteri buoni, al legame tra batteri e difese immunitarie e persino al linguaggio dei batteri. Sui funghi che popolano il nostro intestino per ora si sa poco, e quello che la ricerca conosce è limitato agli studi sulle cavie.
COSA E’ IL MICOBIOTA E COME SI LEGA ALLA DIETA
Qualcosa però iniziamo a conoscere anche sui funghi nell’intestino.
Un nuovo studio infatti ha scoperto che le variazioni di dieta modificano la diversità fungina al livello dell’intestino.
Esattamente come con i batteri: cosa quest’ultima che spiega perché i probiotici possono essere inefficaci. Non solo i probiotici possono essere neutralizzati dai succhi gastrici, ma si è scoperto che molte persone non hanno determinate famiglie di batteri.
Questa scarsa varietà, sia nel caso dei funghi che nel caso dei batteri, è una conseguenza della dieta.
Pensate per esempio che gli Homo Sapiens e Neanderthalensis avevano una flora batterica molto simile. In entrambi i casi anche varia, conseguenza della capacità di cambiare habitat e di allargare la propria alimentazione con l’onnivorismo e alimenti sia crudi che cotti.
Oggi la nostra alimentazione è fortemente cambiata. Sperimentiamo poco, facciamo una dieta povera di fibre e nutrienti, una dieta poco varia e ricca spesso di cibo poco sano.
Secondo gli scienziati il risultato della scarsa varietà della dieta moderna occidentale e dei cibi poco nutrienti è stato quello di ridurre la diversità sia dei batteri che dei funghi. Nostri coinquilini dalla nascita, oggi vivono in colonie meno numerose di un tempo.
Se già sappiamo quali sono le cattive conseguenze di una scarsa varietà batterica intestinale (rischio di sindrome metabolica, riduzione delle difese immunitarie), può darsi che presto la scienza farà luce su cosa comporta per la salute la riduzione della varietà dei funghi intestinali.