Last Updated on 7 Dicembre 2019 by Eleonora Bolsi
La dottoressa T. Mc Laughlin della Stanford University School of Medicine è una scienziata da anni impegnata nello studio sull’insulino-resistenza e l’obesità, autrice di molti studi internazionali.
In uno studio appena pubblicato, spiega come ridurre le cellule adipose e sottolinea che più che la perdita di perso, la riduzione delle cellule adipose porta a ridurre il diabete e al dimagrimento.
Per capire cosa vuol dire ridurre le cellule adipose, approfondiamo un attimo il comportamento di queste cellule, anche per sfatare dei luoghi comuni sulla perdita di grasso corporeo.
FOCUS SULLE CELLULE ADIPOSE.
Le cellule adipose o adipociti sono cellule il cui numero viene settato nella fase che va dall’infanzia all’adolescenza. Questo numero in generale rimane fisso anche nell’età adulta. Dico in generale, perché ci sono dei casi limite in cui le cellule aumentano anche di numero. Per esempio la dipendenza da alcol e una dieta ipercalorica e incontrollata anche nell’età adulta possono provocare un aumento anche del numero di cellule adipose.
Questo vuol dire che un adulto che è stato un bambino e un adolescente magro può diventare obeso in seguito. Il fenomeno dell’aumento nel numero delle cellule adipose è chiamato iperplasia adipocitaria (gli adipociti sono le cellule adipose).
E’ però più comune il discorso contrario. Immaginate le cellule adipose come dei palloncini. Io ho, mettiamo, migliaia di palloncini nel mio corpo. Se i palloncini però sono sgonfi, il loro volume è ridotto. Se io invece ho palloncini belli pieni, avrò un corpo più voluminoso, grasso e pesante. In particolare, gli adipociti si riempiono di grassi, prevalentemente.
Questo ingrossamento degli adipociti si chiama ipertrofia adipocitaria.
Torniamo ora alla scienziata e a quello che ha scoperto. (SEGUE A PAGINA DUE)