mercoledì, Ottobre 30

Il filetto vegano sbarca in Italia: ecco dove trovarlo

Last Updated on 26 Giugno 2019 by Eleonora Bolsi

Arriva anche in Italia il filetto vegano, del tutto simile a una fettina di carne, ma al cento per cento vegetale. Il suo colore rosso deriva dalla barbabietola, e a tagliarlo dopo cotto “sanguina” esattamente come farebbe una bistecca al sangue. Creato dall’azienda olandese Vivera, il filetto vegano arriva nel nostro Paese grazie al distributore Atlante, e per ora risulta in commercio in tutti i punti vendita Sigma dell’Emilia Romagna e in un solo punto vendita a La Spezia.

Presto sarà disponibile in nuovi supermercati. Vediamo più in dettaglio cos’è questo filetto vegano.

IL FILETTO VEGANO: CHE COS’E’ E COME E’ REALIZZATO

Il filetto vegano è ottenuto dalla lavorazione delle proteine della soia e del frumento da fonti non OGM. Contiene quindi glutine. E’ arricchito con ferro e vitamina B12. Fornisce 17 grammi circa di proteine ogni cento grammi e ha sapore, consistenza e colore del tutto simile alla carne, ma ha più fibre. Gli ingredienti sono i seguenti: proteine reidratate 77% (di cui 68% di soia e 9% di frumento), aromi naturali, olio di semi di girasole, olio di cocco, addensante (metilcellulosa), coloranti (barbabietola rossa, cartamo), fibre vegetali (zucchero di canna, limone, lime), sale marino, amido di frumento, piante aromatiche e spezie, maltodestrina, proteina di patata, aroma, funghi disidratati in polvere: Champignon (Agaricus Bisporus), estratto di malto d’orzo, ferro, vitamina B12.

Unico neo è che tra gli allergeni, oltre la soia e il glutine, troviamo che può contenere tracce di lattosio e uova. Questo vuol dire che non è prodotto in uno stabilimento che realizza solo prodotti vegani. La confezione è di 200 grammi e i valori nutrizionali per etto sono i seguenti: 222 calorie, 17,3 grammi di proteine, 12,7  grammi di grassi di cui 5 saturi, 7,8 grammi di carboidrati di cui la metà di fibre.

FILETTO VEGANO: IL PARERE DI DCOMEDIETA

Non ho un giudizio etico sul fatto di voler consumare prodotti analoghi a quelli animali come aspetto. La mia opinione come bionutrizionista è più sull’utilizzo di prodotti industriali al posto di naturali. Vale lo stesso identico concetto che spiego ogni volta anche per chi ha un’alimentazione onnivora: una dieta più naturale è sempre l’opzione migliore. Andando a guardare la lista di ingredienti, alcuni mi lasciano un po’ perplessa: abbiamo zuccheri aggiunti sotto forma di maltodestrine , aromi (due volte, la seconda dicitura “aromi” mi fa pensare che siano artificiali), due tipi di olii diversi, amido, cellulosa come addensante. Ferro e vitamina B12 possono non essere infine di origine naturale, nel senso che manca un’indicazione. Direi che il filetto vegano può essere uno sfizio, ma che possiamo usare lievito nutrizionale, legumi, verdure in foglia e germe di grano come fonti di ferro e vitamine del gruppo B nell’alimentazione quotidiana.