Ne avevo parlato poco tempo fa, quando la Contrave, frutto di una ricerca basata sull’idea di unire due vecchi farmaci che davano già effetti collaterali non trascurabili (bupropione e naltrexone, rispettivamente un antidepressivo e un farmaco per evitare di entrare in dipendenza da droga e alcol), veniva riprodotta dalla Orexigen per poi passare al vaglio (pare che sia la quarta volta in dieci anni!!!) della Food and Drug Administration. Ebbene, la Contrave ce l’ha fatta. Nonostante siano rimasti tutti i dubbi su questo farmaco che ha svariati effetti collaterali come mix dei precedenti due farmaci, questa pillola dimagrante combinata dall’effetto bloccafame è stata considerata quasi sicura anche dalla FDA, che però l’aveva respinta già tre volte. Mi piacerebbe tanto sapere cosa sia cambiato, ma purtroppo lo so già, solo che non mi convince molto: la FDA ha permesso la commercializzazione del farmaco a patto che sull’etichetta (o forse il bugiardino?) fossero ben espressi tutti gli effetti collaterali, dai rischi cardiovascolari all’induzione di pensieri e comportamenti suicidi nei pazienti.
Gimme five!
E purtroppo, quelli che lo scopriranno saranno i pazienti affetti da obesità, che se la vedranno rifilare dai loro medici.
Non che la FDA approvi pillole per dimagrire in continuazione, ma questo non è un motivo per fare il tifo per la Contrave, che sarà commercializzata a partire dal prossimo anno ma che raggiungerà il picco di vendite entro il 2016 (a me spaventano questi prospetti di vendita, a voi no?)