Last Updated on 13 Ottobre 2017 by Eleonora Bolsi
E’ vero, ho un blog di diete. Ma è anche vero che detesto il fat-shaming, ovvero quella forma di bullismo che si fa contro chi è in sovrappeso o obeso, e che è una pratica molto più comune di quello che si pensi. Non solo perché spesso chi fa fat-shaming non crede di stare facendo nulla di male, ma anche perché quella che è una malattia è spesso confusa come una responsabilità del malato, che se è grasso mangia troppo, per cui dirgli di mettersi a dieta non è grave.
Anche quando in questo caso, il consiglio di mettersi a dieta è totalmente fuori luogo.
Ma veniamo ai fatti.
Una tizia passa una pessima notte in un albergo con il marito, scrive una recensione sull’albergo segnalando tutte le cose che durante il suo soggiorno non sono andate bene. Lei e il marito dovevano festeggiare un anniversario. Ma il direttore dell’hotel risponde alle critiche, dicendo che da un hotel economico non può aspettarsi un quattro stelle.
Fin qui tutto legittimo. Tranne per il fatto che la donna riceve poi un messaggio privato dal proprietario dell’albergo, che le suggerisce di mettersi a dieta, perché, implicitamente, se è grassa è infelice, ed è per questo che se la prende con tutti.
Ecco, ogni volta che usiamo il peso come l’aspetto di qualcuno per criticarlo, stiamo facendo fat-shaming.
(PHOTO, VIA: http://www.independent.co.uk/life-style/woman-told-go-on-diet-hotel-bad-review-nelcon-blackpool-bookingcom-a7994126.html)
Approfondimenti:
Che cos’è il fat shaming?