Last Updated on 11 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi
La dieta Gaps è una dieta messa a punto negli ultimi anni in America, per sgonfiare la pancia, risolvere i disturbi intestinali di tutti i tipi (dalla stipsi alle coliche, dal colon irritabile alla gastrite), ridurre il girovita e tornare ad avere alti livelli di energia. L’acronimo della dieta Gaps sta per “Gut and Psichology Syndrome“, in italiano tradotto come Sindrome Psico-intestinale, ed è un termine che è stato inventato dalla dottoressa Natasha Campbell-McBride per sottolineare la relazione tra la salute intestinale dell’uomo e quella mentale. La dieta Gaps nasce infatti per combattere i disturbi dello spettro autistico, deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD/ADD), schizofrenia, dislessia, disprassia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo bipolare, altri problemi neurologici, problemi digestivi e di natura autoimmune.
In generale, però, la dieta Gaps è ideale non soltanto per i casi sopracitati, ma per chi ha problemi di digestione, colon irritabile e pancia gonfia, ma soprattutto per chi soffre di stress e frustrazioni che “scarica” su se stesso, arrivando a digerire male o a non digerire nulla, soffrire di spasmi e coliche frequenti. La flora batterica infatti è strettamente legata non solo al benessere del nostro metabolismo, ma è uno specchio delle nostre difese immunitarie. Quando lo stress le compromette, anche la flora batterica peggiora di conseguenza nonché la tendenza ad accusare nausa, spasmi e crampi intestinali. Questo perché la nostra pancia diventa il nostro parafulmine.
Ma non finisce qui: la dottoressa Campbell-McBride ha messo a punto la dieta Gaps perché convinta che una flora intestinale impoverita, una dieta ricca di additivi e conservanti chimici e una digestione compromessa, da stress o da disturbi correlati, siano insieme una bomba per il nostro cervello, alterandone la chimica e scatenando una serie di disturbi. La dieta è diventata un vero e proprio protocollo per persone che soffrono dei più disparati problemi, da quelli di natura digestiva a problemi mentali e di apprendimento.
Poiché la dieta Gaps non è facile da seguire e necessita una fase preparatoria (dieta introduttiva, che a sua volta consta di varie fasi), per chi è interessato a saperne di più, consiglio di provare questi 2-3 giorni di dieta tratti dalla prima fase della dieta introduttiva, e vedere se si assiste a un miglioramento dei sintomi. La pancia deve apparire più sgonfia, dobbiamo sentirci più energici, la digestione deve nettamente migliorare e dobbiamo sentirci più concentrati. A chi è interessato, il libro sulla dieta Gaps si può acquistare in italiano qui.
Per maggiori indicazioni sul protocollo, seguite questo sito.
Veniamo ora alla dieta. (segue a pagina due)