Last Updated on 24 Marzo 2017 by Eleonora Bolsi
Dopo che è diventato il grande trend negli Stati Uniti e in Europa, anche in Italia negli ultimi tempi si parla di intuitive eating, una cosa che ho provato per circa due anni sulla mia pelle, documentandomi moltissimo grazie ai libri e agli articoli di “intuitive eaters” guru, così che quando ne sento parlare adesso in Italia mi metto un po’ le mani nei capelli. Se avete sentito parlare dell’intuitive eating come di qualcosa che vi permetterà di mangiare quando volete, come volete e rimanere magri “ascoltando il vostro corpo”, ebbene, lasciate perdere.
L’intuitive eating infatti NON è una dieta in nessun modo: ogni volta che provate a fare intuitive eating mangiando sano, evitando quelle che considerate schifezze o agendo molto sul senso di sazietà, non state facendo il vero intuitive eating. Il concetto alla base dell’intuitive eating è semplice: bisogna fregarsene.
Per intenderci: bisogna tornare a mangiare come quando si aveva tre anni (per chi avesse iniziato la prima dieta a quattro, cinque anni) o comunque come quando si era bambini. I bambini non distinguono il vero cibo dal falso cibo, mangiando a sazietà, fanno i capricci dietro i cibi che vogliono, a volte mangiano fino a stare male.
Se non vi piace l’esempio del bambini perché ormai troppo lontano da voi, pensate agli animali o all’amico/amica magro da sempre che non ha mai fatto una dieta in vita sua.
L’intuitive eating non è uno strumento per dimagrire: anzi, con ogni probabilità si tende a ingrassare, perché il nostro set point ponderale, cioè il famoso peso dietro cui il corpo tende a stabilizzarsi, è sempre un po’ più altino di come ce lo immaginiamo noi, la maggior parte delle volte.
L’intuitive eating significa fregarsene del cibo, trattare il cibo come l’aria: quando ci alziamo facciamo caso a quante volte respiriamo o alla qualità dell’aria, dico di norma? No. Ecco, pensate la stessa cosa con il cibo. Ci si alza dal letto e nelle ore successive si mangerà quel che si vuole, fosse anche solo torta.
Questo è intuitive eating: fregarsene totalmente.
Del peso, delle calorie, delle porzioni, della bilancia: non bisogna neanche stressarsi troppo cercando di captare i messaggi del nostro corpo, con l’intenzione segreta di controllarlo. Fare intuitive eating significa lasciar fare letteralmente alla natura, quindi al nostro corpo, senza nessuna forma di manipolazione mentale o sensoriale.
Non funziona per dimagrire semplicemente perché non deve funzionare.
Non è una dieta, è un modo per uscire dalle diete per sempre.
Caroline Dooner, esperta di alimentazione istintiva e autrice del libro “The fu%k it diet” (avrete capito al posto di quale lettera ho messo il simbolo della percentuale), spiega in molti articoli questi concetti.
E aggiunge: bisogna essere in grado di riuscire a mangiare anche troppo senza farsene la minima preoccupazione, di ingrassare senza preoccuparsene, di zittire la mente e far fare tutto al corpo. Intuitive eating non è PNL, non è visualizzazione del cibo, non è “imparare a sentire la fame”: significa solo fregarsene, e mangiare come si respira. Senza alcuna forma di condizionamento. Se vuoi saperne di più:
– Guida all’intuitive eating
– Le regole dell’intuitive eating o dieta istintiva