Last Updated on 10 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi
Fai la dieta, dimagrisci, ma poi basta una serata fuori e prendi un chilo e mezzo? O nonostante fai tutto giusto nella dieta di mantenimento riprendi a tornare poco per volta del precedente peso? Be’, la capacità del corpo di re-ingrassare, provocando il famigerato effetto yo-yo potrebbe essere causata da una proteina, la Crat, che viene attivata dal cervello attraverso il controllo degli ormoni della fame e della sazietà, quindi in risposta all’attività dell’ipotalamo. Questa proteina, il cui nome per esteso è Carnitine Acetyl Transferase, agisce da enzima nel metabolismo della carnitina, e secondo un recente studio della Monash University, agisce anche come mediatore della flessibilità metabolica.
Detto in parole povere. Quando mangiamo meno e siamo in deficit calorico, il corpo usa i grassi a livello energetico, in mancanza di un adeguato apporto energetico fornito dall’alimentazione. Dunque, in teoria perdiamo grasso corporeo e dimagriamo, perché il corpo svuota gli adipociti (cellule di grasso) in funzione energetica. Quando torniamo a mangiare, se abbiamo una buona flessibilità metabolica, il corpo dovrebbe sfruttare l’energia del cibo che gli diamo per vivere, permettendoci di rimanere del peso che abbiamo faticosamente raggiunto. Ma, ahimè, capita invece che il corpo anziché usare quello che mangiamo per vivere, lo mette da parte sotto forma di grasso corporeo, e con più facilità rispetto a prima della dieta. In genere si spiega questo meccanismo parlando di rallentamento metabolico causato dalla dieta. Ma ora i ricercatori spiegano esattamente cosa accade, cioè il motivo per cui evoluzionalmente parlando, quando torniamo a mangiare dopo un periodo di deficit calorico prolungato, il corpo tende a ingrassare di più. Il motivo sta appunto nell’attivazione di questa proteina: manipolandola, si riesce ad avere una migliore flessibilità metabolica e a non riprendere il peso perso.
La cosa interessante è che secondo i ricercatori, nel momento in cui il corpo percepisce il deficit calorico, vengono attivate tutta una serie di difese per limitarlo, per esempio consumando meno energia possibile. Da qui, il rallentamento del metabolismo. Quando si torna a mangiare, non importa se con un solo pasto libero, con una giornata di sgarro o refeed, o con una dieta di mantenimento, il corpo accumula grasso più facilmente. Questo spiega perché molte persone non riescono a rimanere del giusto peso dopo una dieta: c’è chi ha mantenuto una maggiore flessibilità metabolica, con un corpo che si adatta al pasto libero, allo sgarro o alla nuova dieta di mantenimento. E chi, e sono la maggior parte di noi, a causa della dieta ha una flessibilità metabolica compromessa: il corpo non usa il nutrimento per produrre energia, ma ne trattiene una parte. Questo accade nella stessa area del cervello che regola la fame e la sazietà.
Cosa vuol dire?
1) Che quando stiamo in deficit calorico il metabolismo si abbassa sempre e comunque, soprattutto se questo deficit è imposto. Un conto è non avere naturalmente fame e mangiare di più nei giorni successivi: questo è un sistema di autoregolazione tipico delle persone magre da sempre. Un altro è mettersi a dieta.
2) Che l’unico modo per non abbassare il metabolismo è non fare la dieta.
3) Che un modo utile per dimagrire potrebbe essere piuttosto quello di regolare la nostra flessibilità metabolica e non fare una dieta restrittiva. Ne parlo qui: come migliorare la flessibilità metabolica.