Malassorbimento del fruttosio: come mangiare? | Pagina 3 di 3 Alimentazione sana

Il malassorbimento del fruttosio è una condizione che si verifica a livello intestinale. Non è intolleranza al fruttosio, piuttosto rara (un caso su ventimila in Europa), anche se le persone che non assorbono bene il fruttosio spesso dicono di non "tollerarlo". A differenza dell'intolleranza, che è più grave e richiede l'eliminazione tassativa di tutti i prodotti e i cibi che contengono fruttosio, il malassorbimento del fruttosio è spesso un problema da cui si può guarire. Ma facciamo un passo indietro. Come è possibile che il corpo non assimili il fruttosio? E quali sono i sintomi del malassorbimento del fruttosio? MALASSORBIMENTO DEL FRUTTOSIO Le persone che soffrono di malassorbimento del fruttosio hanno un problema a livello dell'intestino tenue. Qui il fruttosio non viene digerito, causando un eccesso di fermentazione che porta a una produzione eccessiva di acidi grassi a catena corta. Come risultato, le persone affette da malassorbimento del fruttosio hanno pancia gonfia, coliche frequenti e problemi di regolarità, problemi digestivi, dolori che partono dall'esofago, nausea, crampi intestinali, disbiosi. Non trattandosi di intolleranza, che porta a episodi anche gravi di crisi ipoglicemiche, shock anafilattico, ripercussioni al fegato e ai reni, il malassorbimento del fruttosio è spesso un nemico silente. Viene sottovalutato, con la conseguenza che le persone continuano a portarsi per anni questi sintomi digestivi. Un semplice breath test può aiutare chi sospetta questo problema alla diagnosi. E per la cura? Quale dieta fare se si soffre di malassorbimento del fruttosio? (SEGUE A PAGINA DUE) MALASSORBIMENTO DEL FRUTTOSIO: LA DIETA La dieta per le persone che soffrono di questo disturbo prevede la momentanea eliminazione di tutti i cibi che contengono fruttosio. Tra questi non vi è solo la frutta, ma anche lo zucchero, il miele, moltissimi prodotti che in etichetta contengono sciroppo di mais o di glucosio-fruttosio. E, parallelamente, tutti i dolcificanti della classe dei polioli, come l'eritrolo, l'isomalto o lo xylitolo. Questi zuccheri sembrano peggiorare l'assorbimento del fruttosio, mentre il glucosio lo facilita. Occorre fare anche attenzione ai dentifrici, alle patate, a condimenti tipo il ketchup o l'aceto balsamico, alle bevande, ai cereali da colazione, alle gomme da masticare, le caramelle. Ma anche a molti prodotti industriali anche salati, come hamburger, wurstel o crocchette, zuppe in scatola, legumi in scatola. Gli alimenti consentiti sono. Per i vegetali. Verdure in foglia, funghi, avocado, broccoli, patate russet, carote, sedano, carciofi, cetrioli. Per i cereali e i legumi. Pasta e pane (preferibilmente non integrale o senza crusca o non industriale), tutti i cereali in chicco, tutti i legumi freschi e non in scatola o secchi. Per le proteine: ok formaggi stagionati che contengono solo latte, caglio e sale. Via libera a pesce e molluschi o crostacei, carne non da preparato ma fresca, uova, latte scremato, yogurt bianco non dolcificato. Per i prodotti vegani occorre fare estrema attenzione alle etichette. Le spezie vanno usate con parsimonia. I condimenti come olio, burro, e le noci come anacardi o noci pecan sono innocui. I vegetali, anche quelli con meno di un grammo di fruttosio ogni cento grammi, non vanno consumati in quantità eccessive. Devono essere conditi con olio o burro per aumentare l'assimilazione del fruttosio in tracce. Ogni cibo light va bandito, così come il vino e gli alcolici o i preparati che contengono tracce di zuccheri. Uno zucchero alternativo in questa fase può essere la stevia o in alternativa il glucosio liquido.Questa dieta di eliminazione va protratta per un minimo di due settimane o fino alla remissione dei sintomi completa. Consigliatevi con il medico per un multivitaminico da assumere in questa fase. Vediamo cosa fare dopo il periodo di eliminazione. (SEGUE A PAGINA TRE) MALASSORBIMENTO DEL FRUTTOSIO FASE DI MANTENIMENTO Successivamente, si può iniziare a reintrodurre minime quantità di fruttosio. Per esempio introducendo nuove verdure nella dose massima di 100 grammi. E, una o due volte a settimana, introducendo cento grammi di frutta una volta al giorno tra quella a minore contenuto di fruttosio, come questa. La frutta va sempre preferibilmente accoppiata a un alimento grasso (panna, noci pecan, mandorle), o a un alimento proteico, per esempio un pezzetto di grana o dello yogurt greco bianco. Possono essere reintrodotti gli alimenti integrali e la frutta oleosa e le spezie. Dopo altre quattro settimane, si aggiusta la soglia di tolleranza a livello individuale, procedendo con minime quantità di altri alimenti, e solo a giorni alterni o due volte a settimana, per dosi inferiori o uguali agli ottanta-cento grammi. Per esempio dell'altra frutta. Meglio astenersi, se non occasionalmente, dai prodotti ricchi di fruttosio, come il miele, la frutta disidratata, i dolci confezionati e i prodotti dolcificati con polioli.