mercoledì, Ottobre 30

Fame compulsiva, le 7 situazioni da controllare

Last Updated on 26 Ottobre 2015 by Eleonora Bolsi

dietaalimentazionemetodiUno dei nostri peggiori nemici quando vogliamo perdere peso è la fame compulsiva, che viene spesso alimentata dalla dieta. Vi chiederete in che senso, ma alcuni di voi l’hanno già vissuta sulla loro pelle, e da allora è una bestia nera che difficilmente vi ha lasciato, sopratuttto perché tende a diventare un’abitudine.
Quando siamo a dieta, infatti, accadono due cose, una conseguenza dell’altra. Il fatto di dover seguire un periodo di restrizione alimentare (di qualsiasi tipo: dieta ipocalorica o eliminazione di alcuni alimenti, guarda caso carboidrati e quindi dolci, formaggi, salumi) è vissuto dal nostro corpo come uno stress. Quando siamo a dieta, il corpo si deve autoregolare, resettando il metabolismo, ma anche la nostra flora batterica cambia a seconda del nostro nuovo corso alimentare. E, a livello psicologico, sentiamo la privazione di cibo (o la limitazione) come un problema di cui forse non ci accorgiamo. Nessuno è contento di mettersi a dieta! Queste 3 situazioni aumentano il nostro livello di stress, e questa è la prima cosa che ci accade. La seconda, è che a causa dello stress aumenta il cortisolo nel sangue: siamo più sensibili all’insulina, e di reazione abbiamo più fame di zuccheri e grassi. Quindi ci vengono gli attacchi di fame, e in particolare dobbiamo tenere a bada una fame compulsiva che è un po’ il campanello di allarme che non dovremmo sottovalutare. Le diete migliori sono quelle che NON ti fanno desiderare certi cibi.
Esistono poi ben 7 situazioni che secondo gli esperti sono strategiche per combattere la fame compulsiva. Per uscirne e far funzionare una dieta bisognerebbe fare attenzione a queste situazioni, giocando d’astuzia.
Le situazioni che scatenano la fame compulsiva sono:
1) siamo in viaggio o facciamo spostamenti lungh: portiamoci qualcosa in borsetta! Frutta disidratata senza zucchero, due fichi secchi, un pugno di noci sono ottimi e salutari spezzafame.
2) la zona in cui pranziamo: dev’essere luminosa, sgrombra da tv e da caos, con un frigo e un surgelatore organizzato e rifornito di pasti strategici. Ricordate l’ambiente luminoso. Più ci mettiamo in una zona rischiarata dalla luce del sole, meno mangiamo.
3) le pause morte in ufficio: sono la nemesi di molte persone a dieta. L’ideale è non stressarsi e avere qualcosa in borsa per evitare di sgranocchiare. Al bar un caffè senza zucchero, nelle pause morte uno yogurt, dei biscotti senza zucchero fatti in casa, un pugnetto di mandorle, del sedano, e, rimedio dei rimedi, un bastoncino di liquirizia.
4) passare o frequentare luoghi pieni di tentazioni (e solo con quelle): come nel primo caso, occorre attrezzarsi prima. Evitiamo di avere facili tentazioni in cucina, ma anche quando siamo fuori, giriamo alla larga dalla pasticceria o dal bar che fa l’aperitivo sublime, e scegliamo meglio dove andare a mangiare.
5) fare scelte alimentari in buona fede che ci scatenano maggiore fame: come bibite con dolcificanti artificiali. Aumentano la fame di zuccheri. Stessa cosa per barrette di cereali soffiati e per alcuni cibi light, gallette di riso, crackers. In alternativa: acqua e tisane dolcificate con stevia o acqua e limone, un pugno di noci, un pezzo di formaggio, un pugno di olive, due cubetti di cioccolato fondente al minimo 75% di cacao.
6) fare palestra o attività fisica: dopo si ha una fame boia, e molte persone rinunciano alla dieta così. Mangiare qualcosa prima di fare palestra, mangiare qualcosa SUBITO DOPO. Basta anche una mela o uno smoothie proteico o un bicchiere di latte vegetale senza zucchero.
7) l’insonnia: dormire poco fa prendere peso, e fa venire maggiore fame. I sintomi della mancanza di sonno sono spesso confusi con calo di zuccheri e si tende a mangiare di più anche per un maggiore stress. Non dormite? Rimanete a letto a occhi chiusi ugualmente.