Last Updated on 22 Ottobre 2014 by Eleonora Bolsi
Gli Stati Uniti stanno conducendo una lenta e inesorabile battaglia contro il grano, il glutine e i cereali, mentre continuano a incoraggiare un consumo più massiccio di proteine e di grassi, anche saturi. Le motivazioni di cui parlano praticamente tutti ve le elenco qui, sono le seguenti:
– bisogna prendere energia dai grassi (altamente energetici) e non dagli zuccheri
– i carboidrati ci avvelenano e ci fanno ingrassare, special modo i cereali, causa di tante malattie
– una dieta piena di grassi aumenta il metabolismo basale, quindi ci spinge a bruciare di più e a dimagrire
– una dieta piena di grassi non fa alzare il colesterolo nel sangue: questa cosa accade negli animali erbivori, non negli uomini.
– una dieta piena di grassi è ipercalorica, ma le calorie non contano.
Ecco: in aggiunta in genere si dice anche che i grassi saziano molto, per cui, chi mangia più grasso secondo i fanatici del grasso tende a mangiare di meno.
A correlare tutte queste cose (i medici finora ci hanno mentito! vecchia scuola, complotto!!!), in genere qualche stralcio di ricerca scientifica.
Ebbene, ho fatto anche io i compiti a casa, per cui posso replicare alla storia del mangia grasso per dimagrire, e del non è vero che se mangi più grasso aumenti il colesterolo nel sangue con queste ricerche:
– iniziamo da questa, fresca fresca: a quanto pare una dieta piena di grassi, in particolar modo saturi, è più deleteria per gli uomini che non per le donne: una ricerca statunitense ha infatti precisato che, sebbene le patologie correlate all’incremento del colesterolo siano dovute a una dieta scorretta, piena di zuccheri, il ruolo dei grassi non è da sottovalutare: e mentre una donna può concedersi un pasto a base di grassi saturi “occasionalmente”, negli uomini in particolare si è registrata una stretta correlazione tra l’incremento di grassi saturi nella dieta, l’obesità, il colesterolo e l’insulino-resistenza.
– la relazione tra grassi saturi e colesterolo alto è effettivamente controversa: molti affermano (e a ragione, per carità), che ormai i medici sono talmente tanto convinti di questa relazione da non fornire uno straccio di prova, e che la maggior parte degli studi si focalizzano sul breve termine. Quindi: sì, è vero che a una dieta piena di grassi saturi corrisponde un aumento del colesterolo. Ma solo nelle prime settimane, dai, nei primi quattro mesi, a essere precisi. Chi si presta volontario per capire cosa succede negli anni? Riguardo ad altri studi che invece analizzavano il lungo termine, la verità è che si parla di studi dagli anni Sessanta/Ottanta e che trovo straordinario come certe persone a sostegno delle loro tesi ne prendano in esame alcuni, per poi dire che altri, come uno studio del 1973 sulla popolazione giapponese, hawaiana e americana, non sono fondanti per una valida antitesi. Li elenca questo signore qui. Il succo è questo: mentre sul breve termine è chiaramente registrabile una relazione tra consumo di grassi saturi e colesterolo, gli studi sul lungo termine sono controversi, e arrivano a risultati discutibili anche se non così diversi. Bah. Peccato che quelli che parlano di variazioni metaboliche e neurologiche relazionate ai grassi saturi siano parecchie. Hanno tutti dannatamente torto? Complottavano? Si conoscevano tutti e negli anni si sentivano per telefono per ritoccare le ricerche? Esiste la macchina del fango contro i grassi? Secondo me, no.