Last Updated on 10 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi
Si chiama SenseFi ed è una nuova fibra a zero calorie che può essere usata con successo nell’industria alimentare non solo per ridurre il carico glicemico dei cibi, ma per sostituire i grassi nei preparati.
Questa speciale fibra, infatti, è fatta di una sostanza colloidale e viscosa ricavata dal legno degli alberi, e funziona da emulsionante anche se è simile alla cellulosa.
Potrà quindi essere utilizzata per dare cremosità a gelati, budini, creme spalmabili, creme di semi o frutta secca, dolci industriali e altri preparati, sostituendo del tutto i grassi ma senza alterare il gusto.
L’eccezionale scoperta è norvegese, a parte dell’azienda Borregaard che tiene l’esclusiva del brevetto.
Sarà così possibile trovare al supermercato cibi grassi senza grassi, ma più ricchi di fibra. E con un prodotto a zero calorie.
Un bene o un male? Detta così sembra una buona notizia.
Soprattutto tenendo conto che la qualità di grassi utilizzati nei prodotti industriali e nella ristorazione di catena è spesso scarsa e da fonti direttamente collegate a un maggiore rischio di obesità e malattie infiammatorie, come nel caso dei grassi idrogenati.
Pensate a cucinare con un burro a zero calorie, o di mangiare della crema spalmabile di nocciole con la metà o un terzo delle calorie totali ma lo stesso sapore, o dei biscotti al cioccolato o dei fritti dietetici.
Ma non tutte le fibre sono uguali, e una quota di grassi nella dieta è necessaria, anche se minima, per permetterci di assorbire le vitamine liposolubili e per permetterci di avere un buon funzionamento degli ormoni, e quindi un buon metabolismo.
Al di là della polemica grassi buoni/grassi cattivi, c’è da considerare che non tutte le fibre sono positive per la salute: molto dipende dal nostro microbiota, e da quale affetto possono quindi causare a livello intestinale.
Molte fibre aggiunte nei prodotti infatti possono causare infiammazione ed eccessiva fermentazione.