Last Updated on 27 Gennaio 2017 by Eleonora Bolsi
Imparare a decifrare e riconoscere la propria fame è importantissimo, perché la fame è sia un sintomo che un segnale importante: chiunque di noi sa capire quando ha fame, visto che la conseguenza è avere voglia di cibo, e non, per esempio di acqua o di calore o di sonno. Il difficile invece è riconoscere quando la fame che ci viene non è una naturale conseguenza del voler interrompere un digiuno e del volersi nutrire come necessità. Se per esempio abbiamo già mangiato, e dopo due ore abbiamo fame di nuovo, o ancora a stomaco pieno sentiamo di avere voglia di qualcosa si specifico, ecco che ci troviamo di fronte a situazioni non imputabili a una vera necessità. Esistono infatti sette tipi di fame (alcuni dicono otto, alcuni quattro perché accorpano le simili). Qui sotto ti spiego quali sono.
I SETTE TIPI DI FAME: IMPARA A RICONOSCERLI PER MANGIARE MEGLIO (E MENO)
1) L’acquolina visiva: è quel tipo di fame che viene alla vista di un piatto ben presentato, o quando passiamo di fronte a una vetrina di leccornie, o ancora in alcuni reparti al supermercato. Ci ricorda che siamo persone esigenti, e che amiamo vedere dei piatti belli da mangiare. Se ci viene spesso fuori contesto, è il caso di rivedere la dieta: probabilmente ci cuciniamo cose davvero poco attraenti, mentre presentare i piatti con amore e creatività è il segreto per limitare anche la fame visiva.
2) L’acquolina olfattiva: è quella fame che ci colpisce quando sentiamo odore di cibo. Ci sono alcune persone più sensibili agli odori. Se queste persone soffrono di fame eccessiva, imparare a sfruttare l’olfatto per saziarsi è fondamentale. Per esempio sia in cucina, usando erbe aromatiche fresche che rendono più appetibile il piatto, che fuori pasto, usando odori che dissuadono dal cibo, per esempio olio di pompelmo o menta.
Sia chiaro, nei casi 1 e 2, è normale che quando vediamo qualcosa che ci piace o quando odoriamo qualcosa di buono, scatti un po’ di acquolina: tuttavia esistono persone che si lasciando condizionare moltissimo da questi fattori, dunque conoscersi meglio aiuta a sfruttare queste peculiarità come delle risorse. (SEGUE A PAGINA DUE)