Last Updated on 5 Novembre 2016 by Eleonora Bolsi
Mangiare e non ingrassare: concedersi un po’ di tutto cercando di stare comunque a dieta, o moderandosi un pochino. E’ possibile? Assolutamente sì, se seguiamo queste piccole regole che ci permetteranno di seguire la dieta senza grossi strappi, o se non facciamo una dieta specifica, mantenerci in linea e dimagrire persino!
COME MANGIARE E NON INGRASSARE: I CONSIGLI SALVALINEA
La regola del dolce: se siete fuori casa o se in generale volete concedervi un dolce, ricordate: i dolci sono carboidrati, per cui è meglio mangiarli dopo un secondo proteico che non dopo un primo piatto. Non è affatto una buona idea pensare: salto il secondo così poi posso permettermi il dolce. Mentre ha senso che per evitare picchi glicemici si mangi un piatto unico a base di proteine e verdure. E dopo il dolce.
La seconda regola del dolce: mettiamo che abbiate fatto la vostra bella cena, e che abbiate pure voglia di dolce. Alcuni esperti hanno messo a punto una regola che uso spesso anche io, e che in effetti toglie la voglia di dolce senza pesare troppo sulla linea. Si chiama la regola dei tre morsi. Date tre morsi (consistenti ma non roba da riempire la bocca completamente) al dolce, proponendo il resto a un altro commensale.
La terza regola del dolce: volete mangiare una fetta di torta o di crostata? Se potete ricordate che è meglio consumarla a colazione, soprattutto se nel corso della giornata avrete un po’ di movimento da fare e varie faccende. Non sono di quelli che dicono che i carboidrati non vanno mangiati dopo le 18, anche perché direi una fesseria, ma nel caso di un cibo molto zuccherino, meglio a colazione che non dopo il piatto di pasta. Per chi si allena il discorso è diverso: mangiate il dolce dopo esservi allenati. Special modo se è gelato.
La regola del fritto: il fritto se lo si può evitare con una cottura al forno è meglio, questo dice la regola. Ma c’è un altro trucco: se per esempio vogliamo un “effetto fritto” per le verdure o le patate, ripassiamole da crude in padella con due cucchiai di olio e un pizzico di sale per uno o due minuti. Poi sparpagliamole bene sulla carta forno e continuiamo la cottura.
La seconda regola del fritto: se invece vogliamo proprio una bella frittura, ricordiamoci di farla in casa, friggendo in olio di oliva. L’olio di oliva, non extravergine, ha un alto punto di fumo. Altrimenti, bene il burro chiarificato, per esempio per i dolci. Evitiamo invece gli olii di semi vari.
La terza regola del fritto: la terza regola del fritto dice che chiedere non costa nulla, dunque un’oliva ascolana quando siete tra amici non vi ammazzerà.
La regola delle sostituzioni: la regola delle sostituzioni prevede delle sottoregole. Vediamole insieme.
– le sostituzioni light o le alternative light (pizza di cavolfiore, per esempio) funzionano se mentalmente pensiamo di poterci concedere la variante tradizionale ogni tanto. Altrimenti ci si sente condannati e ci si stressa. Quindi ok la pizza fatta di cappelle di funghi, ma una margherita ogni dieci giorni potete concedervela.
– le sostituzioni con cibi light funzionano solo quando mangiamo lo stesso quantitativo del cibo tradizionale. Poiché spesso si tratta di prodotti industriali, sfondarsi di patatine light o di formaggio light non è una scelta salutare.
– facciamo in modo di condurre una vita senza sostituzioni nove volte su dieci: è vero che aiutano, ma ci fanno sentire un po’ dei malati. Voglio dire che al posto di mangiare la parmigiana light, meglio una melanzana ripiena con poca ricotta e un uovo o delle crocchette al forno. Cerchiamo di usare l’astuzia per renderci la vita meno deprimente a tavola.
La regola del cocktail: volete farvi l’aperitivo ma avete paura dei cocktail ipercalorici. Bene. Bravi. Ricordatevi che è meglio il fai da te, e che al cameriere potete chiedere uno shot del vostro superalcolico preferito e accanto un succo senza zucchero con ghiaccio o della coca cola zero per poi dosarvi da voi il cocktail in un secondo bicchiere. O ancora: le alternative prosecco + succo (bellini docet)