Last Updated on 4 Settembre 2017 by Eleonora Bolsi
Che cos’è il fat shaming? Per fat shaming si intende la derisione di qualcuno per la sua grossezza. Tutte le persone sovrappeso o obese hanno spesso vissuto una sorta di bullismo per la loro taglia, che passa da forme implicite (occhiate, allusioni al mangiare meno o meglio, allusioni ad altre persone che sono magre e in forma) a forme esplicite (rimproveri, insulti, derisioni, discriminazioni che possono essere genericamente sociali, per esempio da parte di amici, parenti o semplici conoscenti o lavorative, per esempio in ufficio).
La maggior parte delle persone obese è vittima per esempio di discriminazioni al lavoro: le donne obese ricevono spesso maltrattamenti di natura verbale, e vengono sottostimate nel loro lavoro, e addirittura sottopagate.
Possiamo racchiudere tutto questo universo di problemi sociali correlati all’obesità con il neologismo inglese “fat-shaming”, che indica un meccanismo per cui si mette una persona obesa o in forte sovrappeso (o anche solo in sovrappeso rispetto, per esempio, a qualche tempo prima: tipico nelle foto di celebrità che hanno messo su peso, anche poco peso) in uno stato per cui dovrebbe vergognarsi del suo peso, e quindi potremmo chiamarla “ridicolizzazione dei grassi”. Un fenomeno che negli ultimi tempi ha raggiunto picchi preoccupanti e che non riguarda il semplice politically-correct, ovvero l’evitamento di termini discriminatori per la dignità della persona, ma il contrario, il fatto che ha avuto fin troppe manifestazioni a favore, e non contro.
Per esempio la famosa campagna Project Harpoon che ha preso di mira foto di personalità e gente comune in sovrappeso per “metterle a dieta” con il fotoritocco, ripostarle sui social network e poi scrivere qualcosa tipo “non starebbe meglio magra?”.
O ancora un caso che è diventato virale: quello della comica canadese Nicole Arbour, il cui video “Dear Fat People” (lo trovate su youtube solo in inglese) si è viralizzato grazie agli insulti che la ragazza rivolge alle persone sovrappeso, con l’apparente argomentazione di tenerci al loro stato di salute ( “Non mi dispiace per voi perché date il vostro corpo per scontato. Che farete, gente grassa? Mi darete la caccia? Posso scappare via da voi semplicemente camminando a passo moderato”), in realtà parlando a lungo di disgusto in vista dell’altrui ciccia.
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