Last Updated on 30 Settembre 2020 by Eleonora Bolsi
Chi conosce il mio sito, sa che su Dcomedieta sono molto vicina alle tematiche relative alla body image, di cui ho parlato innumerevoli volte. Per esempio parlando dei nutrizionisti e dietologi che fanno parte del progetto HAES (Health at Every Size, Salute a ogni taglia) e che spiegano ai loro clienti come vivere in salute indipendentemente da qualche chilo di troppo.
Oppure citando i maggiori influencer da seguire su Instagram che si occupano di veicolare, con le loro immagini, la bellezza di un corpo “fuori forma”.
Abbiamo anche affrontato il discorso dell’ortoressia, della fissazione della bilancia, del rischio di stare sempre a dieta.
Cerchiamo in questo articolo di analizzare la recente uscita, su Vanity Fair, di una foto in copertina che ritrae Vanessa Incontrada nuda, con la dicitura: “Nessuno mi può giudicare“.
LA COPERTINA DI VANESSA INCONTRADA SU VANITY FAIR:
LA BELLEZZA NON E’ PERFEZIONE
La celebre attrice, ex modella e conduttrice tv, da anni è infatti criticata per le sue forme morbide.
La Incontrada appare infatti più “curvy” degli anni passati, ma non è né in forte sovrappeso né obesa. Eppure le critiche sul suo aspetto sono piuttosto spietate. Da questo punto di vista, insomma, il messaggio dell’attrice è chiaro: io sono bella così, non bisogna confondere la bellezza con la perfezione estetica. Dato che, di fatto, la bellezza è un parametro soggettivo.
E inoltre, nessuno ha il diritto di giudicare un altro per il suo peso o aspetto, va detto. Cosa che accade soprattutto quando il corpo è quello di una donna.
L’aspetto degli altri non è una nostra preoccupazione.
Anzi. Non dovremmo parlarne mai
Persone che fanno commenti alla vista di donne in carne, dicendo cose tipo “l’obesità è una malattia”, “si sta dando il cattivo esempio” eccetera, fanno semplicemente body shaming.
Senza sapere che, per esempio, l’obesità non è esattamente una malattia, nel senso che non è riconosciuta universalmente come tale. E che c’è un mare di differenza tra avere 15 0 20 chili in più ed essere gravemente obesi.
Che l’obesità è pericolosa non quando è in forma lieve, ma quando è già di secondo grado e ha gli stessi rischi per la salute che essere sottopeso. Eppure le donne sottopeso sono accettate o considerate accettabili molto di più che una donna semplicemente in carne.
Anche riconoscendo un problema di peso e salute, per esempio trovandoci di fronte a una persona gravemente obesa che per esempio vediamo in una foto, il fatto che noi non sappiamo nulla di quella persona dovrebbe spingerci a un minimo di rispetto. I rischi di salute delle persone obese sono anche legati alla percezione dello stigma sociale. Numerosi studi hanno collegato un peggioramento netto della salute di chi è obeso se questo veniva bullizzato per il suo aspetto. Dai rischi di depressione grave a quelli di disturbi del comportamento alimentare e di dipendenze da sostanze fino ad arrivare ai rischi cardiovascolari.
Dunque, criticare l’aspetto di un altro sulla base dei suoi chili di troppo, addirittura fornendogli consigli alimentari non richiesti, senza dubbio non lo aiuta, anzi: significa solo danneggiarlo.
Tuttavia, c’è un punto di questa vicenda che mi preme sottolineare. E cioè che, nonostante sia assolutamente favorevole alla body positivity e sempre contraria a ogni fenomeno di body shaming, io trovo che la copertina di Vanity Fair sia in un certo senso fuori luogo.
E a pagina due vi spiego il mio punto di vista.
(SEGUE A PAGINA DUE)