martedì, Ottobre 22

Uova fresche, lo scandalo italiano: 9 aziende sospese

Una frode alimentare spaventosa coinvolge in Italia il settore delle uova fresche. Sono 9 le aziende sospese che verranno chiuse, e di cui noi consumatori non possiamo sapere il nome.

A partire da questo settembre, i Nas hanno infatti avviato un’operazione per il controllo della filiera delle uova, denominata “Operazione Tuorlo”. Il risultato è preoccupante.

I carabinieri hanno trovato 101 violazioni, alcune penali.
Hanno denunciato 7 persone che lavoravano in aziende ovicole. Ecco cosa è stato scoperto.

UOVA FRESCHE MA PERICOLOSE
ECCO IL RISULTATO DEI CONTROLLI DEI NAS SULLA FILIERA

I Nas hanno preso a campione oltre 370 imprese, trovando irregolarità in 66 luoghi in cui si immagazzinano o si producono uova fresche. Hanno sequestrato ben 32 mila uova, 4600 galline e 30 tonnellate di mangimi che non rispettavano i regolamenti.

Ecco cosa è stato scoperto.

  • Animali che vivevano in condizioni di sovraffollamento.
  • Uova vendute con qualità diverse da quelle effettive.
    Questo vuol dire che le uova allevate all’aperto erano per esempio allevate in gabbia.
  • Impossibilità di tracciare la provenienza delle uova.
  • Mangimi conservati in pessime condizioni igieniche e non conformi alle normative.
  • Ambienti privi di igiene e sicurezza sia per gli animali che per i lavoratori.
  • Uova conservate in strutture abusive.

    DOVE SI TROVANO LE AZIENDE CHE HANNO FATTO ILLECITI

Una delle aziende sospese è di Arezzo.
I Nas hanno trovato ventimila galline stipate in gabbie che rendevano impossibile per loro muoversi, ma l’azienda diceva di produrre uova “da allevamento a terra”.

Una situazione simile a Viterbo: galline morte lasciate in mezzo a quelle vive, condizioni igieniche critiche sia per gli animali che per i lavoratori.

Altre sanzioni a Latina, Frosinone e Potenza. Qui un produttore usava acqua non potabile per gli animali.
A Perugia un allevamento di uova bio aveva problemi di insetti e topi.
In 5 allevamenti del cagliaritano condizioni igieniche pessime, registri non aggiornati, strutture non sicure.
A Palermo un deposito abusivo.
6 aziende multate a Genova, Firenze, Livorno, Pescara e Salerno.
Una delle 9 aziende sospese dopo quella aretina è appunto genovese. Codici sbagliati sui gusci delle uova a Bolzano.
Strutture carenti di documenti a Roma.
In pratica tutta Italia ha ben più di un pelo nell’uovo.