Last Updated on 19 Settembre 2020 by Eleonora Bolsi
Mettersi a dieta per perdere peso non è un obiettivo che ci si prefissa una sola volta nella vita, questo nella maggior parte dei casi. In caso l’obiettivo sia stato raggiunto, ci si mette a dieta una volta, si dimagrisce e poi si impara a mangiare di meno o in modo sano per non riprendere peso.
Alzi la mano chi ha fatto una sola dieta in vita sua.
Vi vedo, siete pochini, e scommetto che siete in maggioranza uomini.
Gli altri, quelli che hanno fatto più di una dieta, sono, secondo gli studi scientifici, per lo più donne.
Perché? Un po’ per seguire le mode e un certo ideale estetico che ci rendono tutte vittime.
Un po’ perché la donna è strutturalmente più predisposta a ingrassare, ha un metabolismo più lento dell’uomo, ha un corpo le cui variazioni ormonali nel corso della vita portano a bruciare meno, ritenere più liquidi, tendere a ingrassare.
Fateci caso: più ripetiamo diete meno dimagriamo, l’obesità è una piaga dilagante oggi più di ieri, eppure non si può dire che non siamo informati sulla nutrizione.
Ma allora che accade?
Semplice. Forse non ve ne siete accorti, ma la parola dieta fa rima con abbuffata.
Ecco perché.
Perché dieta dimagrante fa spesso rima con abbuffata
Se non avete mai avuto episodi di abbuffate e volete assolutamente provarli è facile, mettetevi a dieta e di colpo sperimenterete la voglia incredibile e insana di mangiare.
Anni fa, mio marito commentò con una battuta i miei primi giorni di dieta: “Ho capito che stai cercando di dimagrire dal fatto che sono spariti i pomodori secchi”.
Chi è che si mangerebbe un barattolo di pomodori secchi (non sott’olio)? Io.
Chi mi può capire? Una persona che è a dieta e ha un attacco di fame in cui prenderebbe a morsi il compensato del tavolo di cucina.
- E’ lo stress da dieta a farci venire voglia di mangiare smodatamente, e questo stress da privazione modificherà il nostro comportamento alimentare. Questo perché il corpo, in privazione calorica, alza i livelli di grelina, l’ormone della fame, e non solo quello. Altre sostanze nel corpo, chiamare recettori, segnalano che la benzina è scarsa, agendo sia a livello cerebrale che intestinale.
- Il risultato è che le nostre voglie di cibo si dirigono verso alimenti ad alta densità energetica.
Ovvero con zuccheri e grassi insieme.
Quindi avremo voglia di patatine, pizza, merendine e biscotti.
Per il nostro corpo la scelta di dimagrire è spesso un trauma.
Secondo una ricerca, a peggiorare la situazione, negli Stati Uniti due milioni di donne e un milione di uomini hanno avuto almeno un disturbo alimentare. Gli studiosi trovano una correlazione tra i nuovi disturbi e quella che loro definiscono una cultura tossica.
Stai a dieta, cedi all’abbuffata, sentiti in colpa, punisciti con altra dieta, cedi di nuovo all’abbuffata, ecc.
Come potersi liberare da questo ciclo infame dell’abbuffata?
Quando mio marito fece quella battuta, abbandonai la dieta e tornai al mio vecchio regime, quello che uso per stare in forma: tenere sotto controllo le porzioni, fare più attività fisica, aspettare con pazienza estrema i risultati.
Una dieta flessibile, sana e bilanciata, non drastica nella riduzione delle calorie, ma magari con qualche sostituzione intelligente ad alcuni alimenti come queste che vi spiego qui, può permetterci di evitare il rischio abbuffata e dimagrire poco ma in modo costante.