giovedì, Novembre 21

Mangiare sano o soffrire di ortoressia?

Last Updated on 21 Settembre 2019 by Eleonora Bolsi

Ortoressia: perché la colpa non è solo tua.

Forse soffri di ortoressia perché vuoi evitarti dei problemi di salute, e quindi accetti di avere altri problemi di salute che per paradosso non ti renderanno immune a quelli che volevi evitare fin dall’inizio.

Inoltre, è difficile non credere oggi a chi ti dice che lo zucchero fa ingrassare, che i grassi saturi fanno venire il colesterolo cattivo, che devi bere due o tre o quattro litri di acqua per depurarti, che le fibre fanno sempre e comunque bene, che le proteine acidificano il corpo, che devi ridurre le calorie, che hai bisogno del detox. Degli antiossidanti.
Ci sono vagonate di studi a conferma di queste ipotesi.

Facciamo però alcune considerazioni.

  • Per esempio le vagonate di studi.

    La maggior parte di questi studi sulla nutrizione sono da prendere molto con le pinze. A un gruppo di persone vengono fatti riempire dei questionari, e sui questionari si basa tutta l’attendibilità dello studio. Spesso, le persone vengono scelte in base a dei criteri che porteranno i ricercatori a dimostrare, più o meno, le loro ipotesi. Quando le persone non ci sono, ci sono i topi. Per molti studi è disponibile sono l’abstract in cui si sintetizzano le conclusioni. Per accedere agli studi interi devi avere degli abbonamenti con i giornali scientifici.
    Questo significa che sì, puoi leggere la conclusione, ma non puoi sapere come gli esperti ci sono arrivati.

  • Prendiamo lo zucchero.

  • E’ facilissimo dimostrare che faccia male. Prendi dei topi, gli fai bere del glucosio tutto il giorno o glielo inietti direttamente nel fegato, cosa che in una persona sarebbe l’equivalente di trenta chili di zucchero puro. Poi li costringi a stare tutto il giorno immobili. Aspetti un mese, sette topi su dieci ingrassano. E voilà. Puoi scrivere che il 70% dei topi è ingrassato. I giornali intitolano: “è vero, lo zucchero fa ingrassare”.

Magari ti sfuggono delle cose: per esempio che nella capacità di convertire il zucchero in grasso, topi e uomini non sono uguali.

  • Alcuni ricercatori che hanno mandato avanti studi discutibili vengono scoperti. 

    E’ successo di recente a Brian Wansick, considerato uno dei maggiori esperti nel campo della nutrizione comportamentale.
    Solo di recente, dopo che altri ricercatori hanno mostrato dei sospetti sulle conclusioni dei suoi studi, tredici studi che lo vedevano a capo della ricerca sono stati ritirati. Tredici. Questo molti anni dopo la loro pubblicazione.

  • Gli studi basati sui questionari riportano migliaia di falsi positivi.

    Per esempio, quelli che dicono che se mangi in un certo modo allora rischi di avere qualche malattia. Bisognerebbe monitorare strettamente ogni persona coinvolta nello studio, assicurarsi per almeno un anno e mezzo che questa persona sia obiettiva nei questionari, e poi tirare le somme. Ma se le persone non sono dieci, ma migliaia, immagina il casino che una simile procedura comporterebbe.

John Ioannidis è uno di quelli a cui tocca l’arduo compito di esaminare la correttezza di queste valutazioni.
Prendendo un normale libro di cucina, si è accorto che sull’ottanta per cento degli ingredienti delle ricette esistevano studi che li correlavano a gravi malattie. Dal limone, al sale, al burro, al pane, alle uova e persino alle carote. In pratica su quasi ogni cibo c’è qualche ricerca che parla di malattie correlate. Con associazioni molto generiche e non probanti.

Un altro nome celebre oggi nell’occhio del ciclone è il dottor José Balsega.
Eminente ricercatore in campo oncologico, a capo per anni dell’American Association for Cancer Research, Balsega si è distratto quando doveva dichiarare i conflitti di interesse nei suoi studi. E non ha dichiarato di avere avuto finanziamenti illeciti da dozzine di case farmaceutiche.
Ha spiegato che non l’ha fatto di proposito. 
Su questi studi si scrivono libri, non solo articoli.

Molti articoli sulle diete e sul mangiare sano si basano su teorie che hanno anche molte smentite, ma che gli autori decidono di omettere.
Un meccanismo noto come cherry-picking.

IL CASO DI SARAH WILSON

Alcuni si mettono una mano sulla coscienza, come nel caso di Sarah Wilson, che otto anni fa ha fondato il blog “I quit sugar” (lascio lo zucchero). Sarah oggi mangia fino a 9 cucchiai di zucchero al giorno. Ha scoperto che eliminare lo zucchero dalla sua vita ha dapprima avuto un effetto positivo sui suoi problemi di tiroide, per poi esacerbarli.
Con una dieta a eliminazione, ha iniziato a stare peggio.

Volendo fare la giornalista, ha capito di non essere onesta dopo avere scoperto che no, lo zucchero non fa male. E quindi ha venduto il suo blog, che nel frattempo era diventata una compagnia con un giro di affari notevole. Peccato che Sarah ha iniziato a mangiare di nuovo zucchero già qualche anno fa. E solo adesso ha deciso di confessarlo.

Non hai mai avuto l’impressione che si legge tutto e il contrario di tutto sulla nutrizione?

Ebbene, adesso forse sai perché. Perché c’è effettivamente tutto e il suo contrario. E questo, volendo ragionare bene, significa che quel tutto non è stato mai dimostrato.

Dunque mentre tu ti rovini la vita e credi di avere trovato la dieta perfetta, il mio consiglio è quello di ragionare sugli effetti che la dieta ti ha portato. Le persone affette da ortoressia hanno per esempio carenze nutrizionali, problemi di stress, sonno, umore, osteoporosi, problemi cardiovascolari, problemi di digestione, di peso, pancia gonfia.
Ecco perché essere onesti verso se stessi è un modo per sfuggire alla trappola dell’ortoressia.