Last Updated on 24 Gennaio 2020 by Eleonora Bolsi
LA DIETA DI RAY PEAT PER LA TIROIDE
LE BASI TEORICHE
Il dottor Peat suggerisce infatti che sia il sale che il glucosio siano fondamentali per ridurre lo stress a livello cellulare e che l’alimentazione ideale deve essere altamente digeribile.
Pochi carboidrati complessi, più frutta, poche fibre (soprattutto non mangiare verdure crude salvo alcune eccezioni e bucce di frutta e verdura). Eliminazione degli alimenti troppo ricchi di omega 6 (olii vegetali, margarine, noci e semi oleginosi, cereali integrali, germe e crusca), un maggior apporto proteico e la scelta di grassi sani (olio di cocco, burro).
I grossi nemici della salute secondo il dottor Peat sono: gli estrogeni, il ferro in eccesso, la carenza di calcio, un’alimentazione eccessivamente ricca di cereali e fibre e di alimenti che danneggiano la tiroide.
Tra questi troviamo: legumi, cavoli, broccoli, soia e prodotti della soia, alimenti ricchi di glutine, alimenti che contengono acidi grassi polinsaturi, alimenti integrali, alimenti arricchiti con acido lattico o che producono troppo acido lattico a livello intestinale (per esempio yogurt e cibi fermentati).
Dai suoi suggerimenti, è nata la dieta di Ray Peat.
In pratica, vengono esclusi cereali e legumi, noci, oli vegetali a parte olio di cocco (e di oliva con molta moderazione), carni di pollo e maiale, carne da allevamenti intensivi, verdura in forma cruda, cibi integrali.
La dieta invece prevede latticini e formaggi (latte scremato, formaggi stagionati, fiocchi di latte scremato, ma non yogurt), uova (mai solo l’albume) carni e pesce stufati o a cotture lente, prediligendo però molluschi e crostacei, gelatina alimentare prevalentemente bovina o alimenti ricchi di collagene, succo d’arancia e succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, frutta esotica e matura o in alcuni casi cotta (come le mele), poca verdura mangiata cotta, patate, funghi, caffè, zucchero (nella sua forma raffinata usata di tanto in tanto), miele (da usare in prevalenza), sale, olio di cocco, burro, poco olio di oliva. E persino il gelato, purché con meno additivi possibili.
Un’insalata di carote in un cucchiaino di olio di oliva o cocco è raccomandata caldamente ogni giorno.
Se volessimo provare a fare la dieta di Ray Peat per la tiroide, senza però impazzire ed eliminare intere categorie di cibi, come dovremmo comportarci?
Ecco cosa consiglio di fare: di provare questa versione semplificata, soprattutto se si hanno problemi di metabolismo lento e tiroide compromessa (ipotiroidismo). Per i più rigorosi, ecco qui la versione della dieta ufficiale.
Si dimagrisce? Molte persone, migliorando la propria tiroide, sono anche dimagrite. Ma la dieta di Ray Peat è un’alimentazione non finalizzata al dimagrimento quanto alla salute metabolica. Sta alla persona moderarsi nelle quantità.
Questa dieta è invece adatta a chi ha problemi di metabolismo lento e tiroide.
Il dimagrimento può essere una conseguenza. Tra i seguaci di Ray Peat, Danny Roddy è quello che ha parlato di come la dieta di Peat l’abbia aiutato a rinforzare il cuoio capelluto e uscire dall’incubo della calvizie. Roddy infatti parla qui di dieta anti-calvizie riferendosi alla dieta di Ray Peat.
Vediamo la lista degli alimenti.
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