Last Updated on 25 Maggio 2020 by Eleonora Bolsi
La produzione di chetoni che si otterrebbe con una dieta chetogenica secondo un nuovo studio ha un effetto positivo sull’infiammazione intestinale. E indirettamente sul sistema immunitario.
Lo studio ha analizzato gli effetti di 8 settimane di dieta chetogenica su un campione di soggetti sovrappeso e obesi.
Vediamolo insieme.
INFIAMMAZIONE INTESTINALE: LA CURA E’ LA DIETA CHETOGENICA?
Dopo avere preso dei campioni fecali prima e dopo la dieta chetogenica, i ricercatori del Dipartimento di Microbiologia e Immunologia dell’Università della California hanno notato una differenza nella flora batterica intestinale dei partecipanti.
La dieta chetogenica riduceva cioè la presenza di bifidobatteri nell’intestino. Il che portava direttamente a una drastica riduzione dei linfociti Th17 che sono collegati a questi batteri.
Il ruolo di questi linfociti nel sistema immunitario è ancora discusso.
Sicuramente hanno anche un’azione pro-infiammatoria, scatenando la produzione di citochine.
Questa azione è in parte di difesa dell’organismo, per proteggerlo dagli agenti patogeni.
Ma quando i linfociti Th17 sono in numero elevato potrebbero danneggiare l’organismo stesso.
Inoltre sembrerebbe esserci un legame tra questi linfociti T-helper e le malattie autoimmuni.
Con la dieta chetogenica il numero di questi linfociti si ridurrebbe naturalmente.
I ricercatori che hanno condotto lo studio considerano questa riduzione positiva, e spiegano quindi che i chetoni prodotti dalla dieta chetogenica sono utili a combattere lo stato di infiammazione intestinale.
LA DIETA CHETOGENICA E FLORA BATTERICA INTESTINALE
Precedenti studi avevano invece sottolineato la comparsa di sintomi intestinali avversi nelle persone che seguivano la dieta chetogenica, come le coliche o al contrario la stitichezza.
Ma anche in soggetti con patologie in cui si utilizza la dieta chetogenica come protocollo, per esempio nell’epilessia da carenza di Glut1, uno studio aveva confermato la riduzione dei bifidobatteri intestinali ma anche l’aumento conseguente dell’E.Coli e di altri batteri nocivi (Lindefeldt, 2019).
Gli studi insomma hanno dato risultati contrastanti sul ruolo della dieta chetogenica nella composizione batterica intestinale.
Da ultimo, altri studi avevano evidenziato come la presenza di bifidobatteri nell’intestino fosse utile a regolare la risposta immunitaria a più livelli, mentre i ricercatori californiani sembrano invece valutarla solo negativamente.
Chi avrà ragione? Nel dubbio, è sempre meglio consultare il medico prima di provare una dieta chetogenica di modo da informarlo di eventuali effetti avversi.