Last Updated on 3 Dicembre 2018 by Eleonora Bolsi
Gli errori quando si sta a dieta sono tali e tanti che in questo blog ne avrò parlato almeno una ventina di volte: questo perché, hai voglia a dire mi metto a dieta, ma se si fanno pasticci e non si segue precisamente il regime scelto il rischio non è solo di non dimagrire, ma di stressarsi e persino ingrassare.
Oggi parlerò di due errori della dieta fondamentali e provati addirittura scientificamente.
Ovvero quando le persone dicono di non dimagrire, secondo gli scienziati che studiano i comportamenti umani e l’impatto dell’ambiente in relazione al sovrappeso, sono due gli errori più comuni.
Il primo dei due errori della dieta è strettamente alimentare, il secondo è più attitudinale.
Il primo è di una semplicità assoluta: le persone si mettono a dieta, sono convinte di seguire un regime ipocalorico con precisione, ma in verità tendono ad assumere più calorie di quelle che dovrebbero.
Come accade? I motivi sono diversi.
- Non si pesano gli ingredienti delle preparazioni con cura né gli alimenti. Dopo qualche giorno alle prese con la bilancia, c’è chi molla e va a occhio. Chiaramente si rischia di mangiare di più, e arrivare a 200 calorie in più senza accorgersene.
- Si assaggia qua e là: si inizia “ripulendo” distrattamente il piatto del proprio figlio, o la padella dal condimento, o il cucchiaio di Nutella. Magari sono assaggi molto piccoli, soprattutto quando si cucina. Per ognuno di questi si pensa: che vuoi che siano queste 2 o 3 calorie. Ma lo stesso gesto si ripete almeno 20 volte al giorno senza che neanche ce ne accorgiamo. E ogni assaggino non ci regala due calorie, ma almeno dieci volte tanto. Fatevi un po’ i conti.
- Si è dei secret eater: il secret eater è quello che giura di avere seguito le raccomandazioni alla lettera, ma mente. Mente non per volontà, ma perché a volte distrattamente mette in bocca qualcosa che non dovrebbe, e che a livello razionale non sempre registra. A volte accade di notte, altre mentre si guarda qualcosa in tv, o al lavoro.
- Si sottovalutano gli sgarri: io non sono a favore del pasto libero, perché ho notato sia sulla mia pelle che seguendo gli altri che la maggior parte delle volte le persone non sanno regolarsi nel loro giorno o pasto di libertà. Il rischio di abbuffarsi e avere un effetto di stress dovuto al rimorso di coscienza è definito “sindrome dell’ultimo pasto”.Poco prima di rimettersi a dieta, per esempio di domenica, anziché mangiare normalmente, fino a un’ora prima che scatti la mezzanotte che ci riporterà al nuovo giorno del piano dimagrante, ci si abbuffa. Come se non vedessimo il cibo da anni.
Un giorno libero si trasforma nel matrimonio del cugino. Si possono assumere anche duemila calorie in più, e questo ovviamente inficia il deficit calorico che abbiamo ottenuto durante la settimana.Stessa cosa se usciamo fuori: i piatti fuori sono sempre più calorici di come li cucineremmo noi. E non esistono dei criteri precisi per valutare di quanto.Il secondo dei due errori della dieta più comuni riguarda l’attività fisica, per cui vi do un consiglio: buttate il contapassi.
Non considerate le calorie consumate se volete dimagrire, usate le app solo per monitorare quelle introdotte con il cibo. Ci sono persone convinte di avere bruciato anche duemila calorie in una camminata per via della app, ma la app è settata su una media, non sul vostro metabolismo.
Se tarate la dieta sulla base di quanto consumato, state sbagliando.