Last Updated on 7 Aprile 2015 by Eleonora Bolsi
Moltissime persone mi scrivono chiedendomi qualche consiglio contro la fame nervosa. Ne ho già parlato in abbondanza (qui, qui e qui, ma sono solo alcuni esempi), ma una delle cose da approfondire secondo me, e che possono davvero essere utili a chi soffre di fame nervosa o attacchi di fame, è che quando il nostro corpo chiede cibo (anche se per le ragioni sbagliate: voglia di qualcosa, desiderio di tappare con il cibo la nostra ansia, rabbia, le nostre frustrazioni), bisogna fare solo una cosa sensata: dargli cibo. Perciò mangiare senza attuare subito dopo alcun comportamento compensativo o correttivo di tipo consapevole. Per comportamento compensativo o correttivo di tipo consapevole intendo:
– mangiare di meno al pasto successivo o saltare il pasto (se ci siamo abbuffati a pranzo o nel pomeriggio, saltare la cena o ridursi a un’insalata)
– mettersi a dieta, “sperando” di non ricascarci
– sentirsi male, in colpa, sentirsi disperati, perdere ancora di più la calma con l’idea di aver perso il controllo
– allenarsi
– usare purghe
Tutte queste cose non soltanto non aiutano né a sconfiggere né a tenere sotto controllo la dipendenza da cibo, ma da mia esperienza e secondo ciò che ho letto in molti blog e libri di personal trainer, culturisti, nutrizionisti e ricercatori, la esaspera. Ogni comportamento correttivo o compensativo di tipo consapevole aumenta lo stress e aumenta soprattutto il senso di colpa. Questa è la cosa peggiore che possiamo fare al nostro corpo, soprattutto se vogliamo avere un rapporto sano con il cibo e con il nostro peso. Vi ricordate quando sentite dire che “se sgarri senza senso di colpa non ingrassi”? Be’, in un certo senso è così. Nel breve termine il nostro corpo non riconosce quelle calorie in più che gli diamo come qualcosa di negativo. Siamo noi a strapparci i capelli, avendo arbitrariamente considerato il nostro introito calorico giornaliero come una linea da non oltrepassare. Questa è una cosa essenziale da capire per lasciare al corpo il modo, con calma e con i suoi tempi, di sviluppare il suo comportamento compensativo e correttivo, per noi inconsapevole:
– diminuire il senso di fame naturalmente.
– aumentare la NEAT, cioè quella che io chiamo la nostra attività energetica di tipo passivo, ovvero la termogenesi indotta da attività non associabile all’esercizio fisico
Perché questo sia possibile, dobbiamo ridurre il carico di stress da dipendenza da cibo.
Come? Assecondandola senza sensi di colpa. Smettendola di considerare il cibo in categorie stagne (questo no, questo sì, questo mi fa bene, questo mi fa male). E pensando, ogni volta che sgarriamo, che non solo non è la fine del mondo, ma non ha la minima importanza. Meno importanza gli daremo, più il nostro corpo diminuirà naturalmente il senso di fame ai pasti successivi con i suoi comportamenti naturali. Per fare questo ci vuole del tempo, ma possiamo aiutarci così:
– se abbiamo spesso attacchi di fame di zuccheri, incrementiamo i carboidrati complessi (pane, riso, pasta, patate, cereali integrali) nei pasti principali
– non usiamo dolcificanti di alcun tipo. anche se naturali (tipo la stevia)
– se abbiamo spesso attacchi di fame di zuccheri, teniamo in casa banane, datteri, fichi secchi. carote crude sottomano. Il corpo ci sta chiedendo zucchero e non glielo diamo in una forma più nutriente, posto che se poi usciamo fuori casa e mangiamo cinque bigné non è la fine del mondo
– non tentiamo di mangiare di meno se abbiamo ancora fame dopo l’abbuffata.
All’inizio ci sentiremo dei mostri (mio Dio, cosa c’è di sbagliato in me? Perché ho così tanta fame?), successivamente, nel giro di pochi mesi il problema inizierà a perdere di gravità e consistenza. Ci sono stati dei momenti della mia vita in cui mettevo il nastro adesivo al frigorifero. Ora lascio il cibo a metà, non ho fame continua di cioccolato, eccetera. Il tutto è avvenuto naturalmente, esattamente come ve l’ho spiegato. Tutto questo è un esercizio di grossa indulgenza che facciamo verso noi stessi, e che ci aiuterà tantissimo anche a livello ormonale. Provate a fidarvi e non trattate più la vostra fame come un problema da arginare.