Last Updated on 24 Aprile 2024 by Eleonora Bolsi
Oggi parliamo di mukbang. Si tratta di una pratica che si basa sul postare sotto forma di video e tramite i social o Youtube la consumazione di un pasto davanti a una telecamera, spesso secondo un tema (dolce, salato, solo un alimento).
MUKBANG: COME NASCE IL FENOMENO
Partito come fenomeno social dalla Corea, inizialmente il mukbang aveva un altro scopo: la persona che si filmava mentre mangiava interagiva con il pubblico come se lui/lei e gli spettatori fossero dei commensali e mangiassero tutti assieme. Quindi si filmava, mangiava e parlava o di quello che stava mangiando o di quello che aveva fatto durate la giornata o altro.
Un po’ come essere seduti insieme a tavola. Inizialmente, quindi, il mukbang non soltanto non era un contenuto sgradevole o con valore negativo, ma anzi, aveva una funzione positiva.
MUKBANG: GLI INIZIALI VANTAGGI DI GUARDARE QUESTI VIDEO
Dovete infatti pensare che dalle città più industriali dell’Oriente fino alle nostre Occidentali, moltissime persone passano il tempo da sole, vivono sole o in compagnia di qualcuno con cui dividersi le spese di casa, ma senza momenti conviviali. Guardare qualcuno che mangiava un pasto normale parlando di cose normali funzionava per chi non voleva sentirsi solo, e quindi era un modo per rompere il peso della solitudine, che per alcune persone è gravoso soprattutto a tavola, in pasti consumati in piedi e di fretta.
Per questo, anche i primi studi sociologici che avevano per tema il Mukbang, ne facevano un’analisi piuttosto neutrale.
LA CONVERSIONE DEL MUKBANG IN UNA VISIONE DANNOSA
Successivamente, il fenomeno del Mukbang ha assunto altre forme: sono scomparse quelle di un pasto normale con l’idea di mangiare in compagnia e inventarsi un commensale. Il Mukbang è invece diventato fenomeno di scorpacciate, abbuffate senza fine messe in rete.
Inoltre, quasi sempre il cibo consumato durante il Mukbang non è più quello che abitualmente uno si prepara a casa, ma junk food di ogni genere: perciò guardi persone che si abbuffano di dolci o patatine o hamburger.
E che hanno tantissimi follower.
Parallelamente anche il pubblico ha subito una metamorfosi. Non più persone sole o con la tendenza a isolarsi, ma persone che hanno iniziato a sviluppare una dipendenza ossessiva da questi contenuti, rimanendo ore a guardare in video gente che si ingozza e provandone piacere o sollievo. Ma perché? Vediamo le spiegazioni della comunità scientifica.
IL MUKBANG E LA DIPENDENZA DAI VIDEO DI ABBUFFATE
Dal 2020 una serie di studi ha analizzato in maniera più profonda il fenomeno del Mukbang e la sua rapida conversione in un contenuto sopra le righe, che può avere un effetto dannoso su chi lo guarda. Infatti, il pubblico ideale dei Mukbang è quello dei giovani, la dipendenza da questi video ha un che di eccitante, come una droga, ma è anche correlato all’incremento dei problemi di obesità e disordini del comportamento alimentare come il binge-eating.
Chiaramente, più si assiste a qualcuno che mangia con gusto tonnellate di dolci, più sarà difficile non cedere alla tentazione di mangiarsi dei dolci. Stessa cosa per i fast-food. I Mukbang insomma invogliano chi li guarda di sovente a emulare lo stesso fenomeno: e quindi o a ingozzarsi o ad avere voglia di alimenti spazzatura.
Spesso sono visti da chi si mette a dieta perenne: ma, invece che educare le persone a scelte più sane, le portano a scegliere alimenti poco nutrienti. Oppure a spendere molti soldi per permettersi i biscotti o le patatine viste in un video.
Come spiega uno studio, il problema nasce quando si passa dalla visione di un Mukbang in via occasionale, a scopo ricreativo, alla visione giornaliera di più video o a una preferenza netta di questo contenuto rispetto ad altri.
COSA FARE PER EVITARE DI GUARDARE TROPPI MUKBANG?
Staccare dal cellulare e andarsi a fare una passeggiata sarebbe certo una soluzione, ma poiché è impossibile separarsi spesso dallo smartphone, che è diventato un passe-partout per tutte le attività, scrivere, chiamare, leggere notizie, la tentazione è sempre dietro l’angolo. A volte insomma un reale digiuno dai social per non vedere certi contenuti è impossibile.
Due suggerimenti che si possono dare sono i seguenti.
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Innanzitutto prendersi maggiore cura di sé e del momento dei propri pasti.
Per esempio mangiando seduti, non di fretta, apparecchiandosi, cucinandosi qualcosa di bello esteticamente e soprattutto di nutriente anche se si è da soli.
L’olfatto fa moltissimo in cucina: usare erbe e spezie è un modo per darci benessere e non solo dare sapore ai piatti.
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L’altra cosa importante può essere quella di cercare video alternativi a quelli che propongono food-porn.
Per esempio ricette light ma anche proprio altra roba: video di estetica, di confidenze, di trucco, di viaggi. Qualcosa insomma che è puramente ricreativo ma ci spinge meno a imitare l’altro e soprattutto non veicola nessuna cattiva abitudine.