Last Updated on 12 Settembre 2019 by Eleonora Bolsi
Per sindrome metabolica i medici intendono una serie di problemi tra cui il colesterolo alto e, i valori alti di glicemia e trigliceridi, che in un uomo o in una donna possono portare a gravi conseguenze per il cuore: insomma, la sindrome metabolica è una condizione spesso vicina all’obesità, in particolar modo quando il grasso corporeo è di tipo viscerale (pancia), con sovraffaticamento degli organi interni e della circolazione sanguigna, ma è anche l’apripista di patologie gravi e più specifiche come il diabete o l’aterosclerosi. Quando insomma, in una persona con problemi di obesità localizzata, si parla di colesterolo alto, trigliceridi alti e iperglicemia soprattutto, siamo già in un quadro da sindrome metabolica, dato che ognuno di questi scompensi è una vera e propria alterazione metabolica.
A cosa è dovuta la sindrome metabolica? A una dieta che è insieme sia troppo carica a livello di zuccheri che a livello di grassi. Per zuccheri ovviamente si intendono i carboidrati, per cui chi mangia tanta pasta, riso e pane bianco, beve tanto vino o abusa di alcol, e mangia in modo pesante (condimenti pesanti, una quota importante di grassi saturi, eccetera) è a rischio di sindrome metabolica.
Secondo una ricerca spagnola, la dieta mediterranea, ovvero una dieta con il consumo di cereali integrali, frutta, verdura, olio d’oliva e altri oli buoni vegetali, legumi, pesce, noci e semi, combatte la sindrome metabolica. Anche la cosiddetta frutta secca secondo gli esperti ha un effetto anticolesterolo e quindi contrasta l’ipercolesterolemia. Il motivo per cui la vera dieta mediterranea contrasta la sindrome metabolica è chiaro: alto contenuto di fibre dato dall’integrale, dalla frutta, dalla verdura e dai legumi e di grassi buoni dati dall’olio d’oliva, dalle olive, dal pesce grasso (sardine, alici), dalla frutta secca che in molte città si mangia anche a fine pasto. Basso indice glicemico degli alimenti.
Ma soffermiamoci un attimo su questa strana bestia chiamata “dieta mediterranea”, e basata, negli altri Paesi mediterranei come la Spagna e la Grecia, su cereali integrali, frutta, verdura, olio d’oliva e altri oli buoni vegetali, legumi, pesce, noci e semi: quanti di noi consumano abitualmente l’integrale? In che posizione si mette l’Italia nei riguardi della dieta mediterranea? Togliamoci tutti l’anello dal naso. L’Italia non sta messa bene, né come consumo di pane e pasta integrale rispetto alla pasta normale e al pane normale, né come consumo di cereali integrali.
Non siamo la culla della dieta mediterranea, al massimo il suo pannolino! Quindi quando sentiamo parlare di queste ricerche, e però ci ritroviamo tutti obesi o con il colesterolo alto, non dobbiamo dubitare dei risultati della ricerca o della bontà della dieta mediterranea, ma chiederci che razza di dieta è la dieta italiana, quella che permette l’estinzione dei cibi a base di grani antichi e dei prodotti tradizionali per comprare tutti pasta e pizzette dal supermercato. Quei buoni risultati non ci riguardano, allora. Non italiani siamo ormai tutto fuorché mediterranei.