Last Updated on 27 Marzo 2015 by Eleonora Bolsi
Non so se sapete che la maniera in cui cuciniamo i cibi ricchi di carboidrati e amidi, come la pasta, le patate, la pizza o il riso, aumenta o riduce la maniera in cui il corpo li assorbe sotto forma di calorie. Questo perché le varie tecniche per cucinare questi alimenti modificano la loro struttura amidacea i loro zuccheri, rendendoli più o meno “scomponibili” per noi. Più sono digeribili (che in questo caso vuol dire solo “assimilabili”), più il nostro corpo ottiene calorie da questi alimenti. Questo semplice assunto in realtà si può allargare a molti altri alimenti glucidici: la frutta e verdura poco matura o troppo giovane non si assimila tanto quanto quella matura; i cibi cotti si assimilano meglio, eccetera. Le calorie di una patata cruda non sono assimilabili per il nostro corpo, eccetera.
Questo non vuol dire mangiare cibo crudo o cibo acerbo: l’idea di poter risparmiare qualche caloria non ci deve rendere un cibo tossico o poco digeribile.
Tuttavia esistono dei trucchi semplici per ridurre l’indice glicemico dei carboidrati e le loro calorie: dell’indice glicemico ne parlo qui.
Per quanto riguarda le calorie, invece, un gruppo di ricercatori dello Sri Lanka ha scoperto che esiste un metodo per ridurre l’assimilazione calorica del riso, agendo sulle sue fibre. Secondo i ricercatori, facendo queste due cose le fibre del riso diventano più resistenti e meno “scomponibili” per il corpo, quindi nel complesso il riso diventa meno calorico. Le due cose sono:
– aggiungere un cucchiaino di olio di cocco (lo trovate nei negozi bio) nell’acqua di cottura del riso. Questo particolare grasso crea una “patina” attorno ai chicchi che fa sì che le fibre non si scompongano con l’azione della cottura.
– scolare il riso e metterlo in freezer per almeno dodici ore: questo non soltanto riduce l’indice glicemico, ma modifica l’amido del riso rendendol più resistente.
Il risultato è un riso dallo stesso sapore del riso tradizionale, ma non assimilabile come quest’ultimo. Ideale per chi deve tenere sotto controllo i carboidrati e per chi vuol tagliare calorie senza rinunciare a quantità e qualità del cibo.
Vi chiederete: ma se l’amido del riso diventa più resistente, non ci farà male proprio perché è indigesto? No, l’effetto è quello di un maggiore carico di fibre per il corpo, un po’ come se mangiassimo la buccia della mela anziché la mela.