Last Updated on 2 Gennaio 2023 by Eleonora Bolsi
Ci sono momenti dell’anno che quasi in tutti portano a fare bilanci della propria vita e a stilare una lista, anche solo mentale, di buoni propositi, ovvero di cose che si vorrebbero cambiare per migliorare lo stile di vita. Per esempio i compleanni, l’inizio di un nuovo anno, un evento traumatico o la fine di qualcosa: di una storia, un lavoro, un viaggio.
Ma come si passa dai buoni propositi, che sono semplici pensieri, a instaurare nuove abitudini sane, che invece sono dei comportamenti regolari?
La differenza non è banale.
Differenza tra buoni propositi e abitudini
Tantissime persone si ripropongono di migliorare lo stile di vita, e magari adottano un comportamento diverso per qualche tempo, per esempio per una o due settimane. Ma poi, le vecchie abitudini riprendono il sopravvento.
Ne sanno qualcosa le palestre, per esempio, che registrano un boom di iscrizioni in determinati periodi, da parte di persone che ad allenarsi andrà una o due volte in tutto. C’è gente che fa abbonamenti annuali, persino, pensando che l’avere speso di più la spingerà ad allenarsi.
Dunque la motivazione c’è.
Ma l’abitudine è un’altra cosa.
Infatti, come annunciato prima, esiste una differenza tra motivazione e comportamento di routine o abitudine.
La prima è una volontà, dunque un’intenzione, la seconda è un comportamento che si ripete tanto da essere registrato dal cervello come routine, e viene così strutturato in maniera tale da non essere sempre consapevole, bensì da venire automatico.
Un buon proposito per diventare un’abitudine deve essere ripetuto ogni giorno per molto tempo: alcuni dicono che ci vogliano tre settimane. Purtroppo è falso. Le tre settimane è un tempo che negli anni 60 fu indicato da un chirurgo estetico in un suo libro perché i suoi pazienti familiarizzassero con i cambiamenti post intervento.
Sì, lo so. Si tratta di un falso mito, sebbene avrai sentito un sacco di volte dire che ci vogliono solo tre settimane per adottare una buona abitudine. Mi spiace. La buona notizia è che se con te il trucco delle tre settimane non ha funzionato, è la tempistica a essere sbagliata, non tu.
Quanto tempo ci vuole perché si crei una nuova abitudine?
Innanzitutto dipende dal soggetto: per alcuni ci vogliono circa poche settimane (e non per tutte le cose), per altri possono passare fino a 254 giorni, ovvero oltre quasi nove mesi! Facendo una media, perché un nostro buon proposito diventi un’abitudine, devono passare poco più di due mesi. In tutto questo lasso di tempo occorre per giunta mantenere la motivazione, e questo significa decidere di fare una determinata cosa ogni giorno. Dunque, alla motivazione si aggiungono la disciplina e la forza di volontà.
Se hai capito tutto quello che ti ho spiegato fino a adesso, capirai anche perché voglio indicarti 8 abitudini sane per migliorare la vita che non sono difficili da implementare.
Più le abitudini sono semplici e non cambiano drasticamente la nostra vita, meno è il tempo richiesto perché diventino abitudini a tutti gli effetti. Io te ne indico dieci perché così puoi scegliere e non sentirti “in difetto” se alcune non fanno al caso tuo. Direi che è normale. Non siamo identici.
Ma se riuscissi a includerne tre nella tua lista di buoni propositi, e le facessi ogni giorno, la tua vita migliorerebbe senza grossi sforzi.
8 abitudini sane per migliorare lo stile di vita
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Al mattino, appena sveglio-a, fai queste due cose.
Sgranchisciti schiena, braccia e gambe, stendendo le braccia in alto e allungandoti come se volessi toccare il soffitto. Subito dopo o subito prima: bevi un bicchiere di acqua a temperatura ambiente.
Questa combo deve sempre segnare il tuo risveglio: alcune persone lo fanno meccanicamente, altre no. Sgranchendoti abbassi il cortisolo e sciogli la muscolatura, inoltre allunghi la colonna vertebrale. Non c’è bisogno di una performance in grande stile: bastano poche decine di secondi, in cui imiterai quello che di solito fanno i gatti. Bevendo l’acqua fai una prima pulizia di bocca e intestino, migliori la regolarità e la digestione, inoltre contrasti la secchezza delle fauci tipica della notte, causata dalla scarsa attività delle ghiandole salivari. -
Acquista e indossa sempre un contapassi.
Non voglio dirti, fai diecimila passi al giorno. Ma il contapassi ti aiuterà almeno a monitorare il numero dei passi che già fai. Non è importante capire o sapere quante calorie bruci camminando. Importante è muoversi e avere cognizione di quanto poco ti muovi durante il giorno (se ti muovi poco).
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Riduci a 50 grammi settimanali il consumo di insaccati.
Non ti sto dicendo di ridurre la carne, ma gli insaccati sì. Lì abbiamo dati scientifici più certi sulla loro dannosità e sul maggiore rischio di sviluppare alcune neoplasie.
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Compra locale ogni volta che puoi.
Non deve per forza essere biologico, ma locale sì. Quindi fai caso a quanti prodotti di importazione o fuori della tua regione acquisti. Una regola potrebbe essere questa, per iniziare: acquista solo frutta, verdura e legumi locali.
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Fai un giorno al verde.
Magari come me sei al verde per grossa parte della tua esistenza, ma stiamo parlando di campi differenti.
In questo caso, scegli un giorno della settimana in cui mangi solo vegetariano (no a pesce e a carne) e se ti è possibile vegano (no a pesce, carne, uova e formaggi, essenzialmente).
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Smetti di guardare video di foodporn e ricette con ingredienti troppo calorici.
Fai un po’ di pulizia social, soprattutto se vuoi mangiare meglio e più leggero. E’ una tua scelta cosa guardare: inizia a non seguire tutti quelle pagine sia di ricette troppo grasse che di persone che mangiano la qualunque. Negli ultimi dieci anni sono stati condotti tantissimi studi sul neuroimaging che hanno evidenziato dati certi.
Si è scoperto che esiste una classe di neuroni che si “accende” di fronte a immagini di cibo ad alta appetibilità. Ovvero sono più attivi di fronte a foto o video di pizza e meno in foto di alimenti sani. Non sappiamo con certezza cosa questo comporti e come questi neuroni siano collegati ad altri centri del cervello, per esempio le aree più dopaminergiche.
Ma sappiamo, questo è certo, che questi video o queste immagini ci coinvolgono maggiormente e che questo coinvolgimento può dare dipendenza e favorire scelte meno sane. In poche parole: se guardo sempre certi contenuti di cibo, avrò più voglia di quel cibo. Se mi voglio limitare a tavola, ne devo guardare di meno, o scegliere profili di persone che fanno ricette più sane. -
Il dolcificante non ha calorie, ma non è innocuo.
Perciò un altro buon proposito può essere quello di limitare prodotti dolcificati artificialmente, esattamente come devi limitare in generale i dolci. Non perché gli zuccheri siano il male, ma perché avere costantemente un sapore nettamente dolciastro in bocca può spingerti a prediligere il gusto dolce. Una buona regola potrebbe essere quella di prendere il caffè amaro almeno una volta al giorno o altra bevanda non dolcificata.
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Scopri quali sono le cose che ti piacerebbe fare e che sono legate al movimento.
Sempre della serie: non siamo tutti uguali, forse la palestra non è per te ma la camminata ti piace. Oppure ti piace ballare.
O ti interessa imparare un’arte marziale. In base al tempo libero che hai, prova a iniziare una attività che trovi stimolante fare o che hai sempre voluto fare e che ti permette di muoverti di più anche indirettamente.