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Zuppe pronte, quali scegliere per qualità-prezzo

Last Updated on 22 Novembre 2022 by Eleonora Bolsi

Le zuppe pronte stanno avendo molto successo, tanto che in qualsiasi supermercato le si possono trovare, ormai.
Chiaramente, nulla batte il fatto in casa. Si possono realizzare zuppe in meno di mezzora, come per esempio la zuppa di zucca o di barbabietola e pomodoro che trovi qui sono facili da fare e molto dietetiche.
Ma mettiamo che non hai tempo. La sera torni a casa e vuoi un piatto pronto. O, ancora, sei in ufficio e hai un’ora di pausa pranzo.
Cosa scegli? Dipende dai casi.

Zuppe pronte: come distinguerle in base alla tipologia.

Si tratta di prodotti di diverso tipo: vellutate (ovvero creme di verdure con aggiunta di latte, panna o burro), creme di verdure (aggiunta di acqua e olio, in pratica dei passati di verdura), zuppe di verdure o minestroni, zuppe di legumi e verdure, vellutate di legumi o passate di legumi.

minestrone surgelato

Oltre a tipologie diverse di prodotto, esistono poi diversi tipi di produzione e conservazione.

Zuppe pronte: come distinguerle in base alla conservazione.

  • Prima categoria. Abbiamo le zuppe pastorizzate, ovvero quelle che troviamo in brick, sottovetro o in lattina negli scaffali dei supermercati, ma NON in reparto frigo.

    Queste si conservano in frigo (ma vanno consumate subito una volta aperte, o tenute al massimo un giorno) solo una volta aperte, ma si tratta di zuppe sterilizzate, esattamente come accade per il latte a lunga conservazione. Sono le più economiche.
    Per esempio quelle della Knorr.

  • Poi ci sono le zuppe da frigo o zuppe fresche, in genere le troviamo nei reparti frigo di frutta e verdura già porzionata, oppure nei reparti frigo dei supermercati.

    Queste zuppe possono essere molto buone, vedremo che alcune sono meglio di altre, ma in genere hanno un prezzo più elevato, di norma sono le più costose di tutte. Di norma, costano più di 2.50 euro e poco meno di 4 euro. Dipende dai supermercati. Difficile in ogni caso trovarle a 2 euro e cinquanta, a meno di non essere scontate perché prossime alla scadenza.

    zuppe pronte

    In genere hanno una scadenza limitata a 2-4 settimane. Per esempio le zuppe Dimmidisì o Bontàviva.

  • La terza categoria è quella delle zuppe (o altre varietà, creme e vellutate) surgelate.

    Queste a livello di prezzo si trovano a metà tra le due categorie precedenti, chiaramente essendo surgelate sono anche preferibili alla seconda categoria, non avendo l’urgenza di consumarle subito. Se si approfitta degli sconti, possono arrivare anche a un euro, come per alcuni minestroni. Per esempio Orogel.

  • La quarta categoria sono infine le zuppe liofilizzate.

    Queste sono in polvere, va aggiunta acqua o latte. Sono le più economiche, all’estero il mercato è vastissimo, esistono anche monoporzione, si possono fare al microonde. A livello nutritivo, è quasi inutile che ve lo dica, sono le più povere. Ci sono quelle della Knorr anche qui, ma la scelta è vastissima. La confezione in genere è in busta.

Ora che vi ho offerto una panoramica di base, cerchiamo di capire quali zuppe scegliere.
Per ogni categoria di conservazione vi citerò alcune marche.

Zuppe pronte, quali scegliere per qualità-prezzo

  • Come stabiliamo la qualità di una zuppa?

    Innanzitutto dalla lista di ingredienti.

    Le zuppe devono contenere verdure, acqua o latte (anche in polvere), e olio (solo extravergine di oliva) o burro.
    Il burro è accettabile, vista la proporzione minima. Quello che trovo passabile è l’olio di oliva, che non è quindi extravergine.

  • Non accettabile: olii di semi, olii vegetali di cui non è specificata la tipologia.

    Questo può accadere soprattutto con le zuppe della quarta categoria, ma non lo escludo anche per le altre. Non si capisce perché dovrei consumare olio di soia o peggio di colza.

  • Accettabile: l’uso, a basse percentuali, di destrosio o maltodestrine o fruttosio, in pratica zuccheri.

    Considero passabile questo utilizzo se la percentuale è inferiore all’un per cento, prossima quindi allo zero. Significa che ne è stato messo un pizzico, per bilanciare il sapore o per una conservazione migliore.
    Quindi occhio alle percentuali. Stessa cosa per gli amidi: l’amido modificato, di mais, va bene per aggiustare la consistenza, in genere è ben tollerato, così come può esserci della farina al suo posto. Ma la percentuale deve essere minima.

  • Meno accettabile: altri generi di addensanti, additivi come esaltatori di sapidità, emulsionanti.

    Quando nella lista di ingredienti troviamo diciture come E402 insomma non siamo proprio ai livelli di una zuppa come “fatta in casa”. Le peggiori da questo punto di vista sono le liofilizzate.

    Se tuttavia dovessi fare una stima per qualità-prezzo a seconda del tipo di conservazione, io sceglierei le zuppe della prima e della terza categoria.

    Le zuppe da banco frigo costano di più, ma non è sempre detto che abbiano una qualità migliore.
    Per esempio, secondo il punteggio Nutriscore, alcune delle più famose prese a campione hanno ricevuto una B, mentre il tradizionale minestrone di Verdure della Knorr, in lattina, ha un punteggio A, dunque più alto.

    dimmidisi-zuppe

     

    Questo per via di un maggiore contenuto di fibre.

La lista di ingredienti delle zuppe da banco frigo è in generale buona.

Ci può essere qualche preoccupazione per la conservazione, ovvero per il fatto che le zuppe pronte da frigo possano avere una carica batterica. Eviterei quelle che per esempio contengono patate o broccoli o legumi.

orogel
A parte questo, le trovo una buona idea per chi vuole un’alternativa alla pausa pranzo.

Quali sono zuppe migliori?

Se vogliamo avere qualcosa di pronto in dispensa, non disdegniamo a prescindere le zuppe in scatola o meglio ancora in brick o busta. Sono sterilizzate, facciamo attenzione a scegliere quelle con una buona lista di ingredienti. Io per esempio scelgo la vellutata di zucca o la crema di zucchine Knorr, che ha anche creato delle versioni bio, ma esistono versioni simili anche della marca del supermercato, per esempio Conad o Despar, quindi più economiche.

E le peggiori?

Per me, quelle della Heinz o della Campbell’s. Personalmente non solo hanno un prezzo elevato, ma una lista di ingredienti pessima. Sono note per essere le zuppe americane, ma non le trovo né gustose né sane.

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Le liofilizzate evitatele se potete, a meno di non trovare una lista di ingredienti davvero minima.

Ancora meglio, il surgelato.

Il surgelato è quasi sempre una garanzia, sempre che vi assicurate di mantenere la catena del freddo. E quindi magari tornate a casa subito dopo la spesa o usare buste per surgelati. Questo perché le verdure sono raccolte al momento della maturazione e quindi rispetto alle altre mantengono intatti i principi nutritivi come le vitamine e i sali minerali della verdura.

Insomma, sì, un minestrone surgelato batte le concorrenti, ma oggi come surgelati esistono anche vellutate, creme, zuppe con cereali o legumi. Ovviamente, non comprate mai a scatola chiusa, che in questo caso vuol dire a occhi chiusi.

Occorre sempre guardare la lista degli ingredienti.