Last Updated on 10 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi
Sono passati anni da quando ho fatto la mia Reverse Diet, e, a parte qualche aggiustamento dovuto all’allentamento, considero questa pratica una vera e propria “mano santa” per chi come me è stato a dieta per anni, ha sofferto di disturbi legati alla dieta e al cibo e ha subito quello che alcuni esperti negli anni hanno definito “danno metabolico” (ci sono arrivati prima gli esperti di fitness e bodybuilder: da Lyle Mc Donald a Scott Abel a Layne Norton a molti altri). Per danno metabolico si intende, anche se si tratta di una teoria, quell’insieme di “sintomi” da scompenso ormonale e tiroideo correlati a un metabolismo reso più lento a causa di una continua e scriteriata restrizione calorica. Fame nervosa, aumento del cortisolo (quindi dello stress), difficoltà digestive, stallo del peso o tendenza a ingrassare, scompenso ormonale con riduzione del testosterone, aumento dell’estrogeno, riduzione del progesterone, scompenso degli ormoni tiroidei, problemi digestivi causati da un sistema immunitario che sembra impazzito (comparsa di strane forme di allergia alimentare o indigestione frequente), resistenza alla leptina (che causa fame nervosa o sensazione di fame continua), fatica cronica da affaticamento surrenale.
Chi può soffrire di danno metabolico? Persone che mangiano poco e stanno sempre a dieta dimagrante; persone che si allenano molto; un insieme delle due situazioni. In questo caso, la reverse diet è quel processo che permette di tornare a un metabolismo più sano semplicemente mangiando di più.
Che cos’è la reverse diet? Si tratta di un concetto ben noto nell’industria del fitness e del bodybulding in particolare, per ovviare ai problemi degli atleti che seguivano allenamenti ferrei e diete restrittive per le competizioni sportive. Letteralmente, significa fare un’inversione della dieta, arrivando a incrementare di poche calorie (in genere si parte dalle 50 giornaliere preferibilmente da carboidrati; se siete sportivi, c’è una precisa ripartizione dei macronutrienti carboidrati/grassi che potete seguire, ma che non è la stessa per tutti: c’è chi dice di aumentare giornalmente di 20 grammi di carboidrati, chi dice di aumentare di carboidrati e grassi) il nostro tetto calorico giornaliero. Vediamo come farla. (Seguimi a pagina due)