Chiamatelo come volete: lo snobismo culinario, il radical chic applicato alla buona tavola, il trend dietetico. Quella cosa per cui la pasta e fagioli è fuori moda, esiste una stagionalità dei formaggi, e i nuovi cibi costano metà del vostro stipendio. L’elitarismo alimentare rischia di renderci più poveri ma anche più denutriti. E, come scrive questa chef, è pure insopportabile, soprattutto se non è lo sfizio del momento ma diventa tendenza.
La chef in questione è Ruby Tandoh, ragazza molto di talento sia ai fornelli (ha vinto una stagione di Bake Off) che quando scrive. La quale, dopo essersi guadagnata uno spazio fisso con una rubrica sul celebre giornale The Guardian, ha scelto di lasciare perdere e licenziarsi. Motivo? Troppa gente con la puzza sotto al naso in fatto di ricette.
L’ambiente che si respira nei giornali in fatto di alimentazione è tossico, ha spiegato. Quello che si legge sulle riviste in fatto di cucina e salute spinge la gente a vergognarsi di non potersi permettere certi cibi.
I cosiddetti “foodie” non sono appassionati della buona tavola, vogliono fare solo tendenza. E dietro i guru più famosi c’è sempre qualche sponsor.
Grazie ai social e alle rubriche dei giornali o ai cuochi che vanno in tv, la buona tavola è diventata sempre meno democratica. Con lo svantaggio che per le persone è diventato sempre più difficile capire cosa mangiare e cosa no. E sempre più facile aprire il portafoglio per questo o per quest’altro supercibo.
“Mangia un cibo di stagione: fatti una bella crema pasticcera“, è una delle frasi provocatorie che la Tandoh ha pubblicato sul suo account twitter.
Nel suo ultimo libro, “Eat Up” (in pratica: Mangia!), la Tandoh spiega che mangiare è uno dei nostri più grandi piaceri. Mangiamo non solo per nutrirci, ma per condividere, festeggiare, riprenderci da una giornata no.
Sì, da una parte è giusto mangiare in modo sano, dall’altra però demonizzare il cibo è profondamente sbagliato.
Sentirsi spaventati o preoccupati costantemente da quello che mettiamo a tavola può essere deleterio per la salute, ancora di più che concedersi un biscotto. Quando poi il cibo giusto diventa cibo di una élite, diventa cibo difficile da trovare ai supermercati o ci fa sempre sperare di poter guadagnare abbastanza per investire nella nostra salute, quando magari basta andare più dal fruttivendolo e meno su instagram, allora l’alimentazione diventa un problema.
L’elitarismo alimentare rischia di alienarci dal cibo schietto e sincero, quello che finora però ci ha cresciuto.
Ma il cibo non deve essere un problema, spiega Ruby.
L’alimentazione deve essere un fatto spontaneo, e quello che Ruby invita a fare è ribellarsi a chi ci impone tanti, troppi, paletti.