mercoledì, Ottobre 30

Un ormone della sazietà riduce il sovrappeso

Last Updated on 5 Dicembre 2020 by Eleonora Bolsi

Molte persone oggi conoscono l’importanza della leptina, definito l’ormone della sazietà, per perdere peso. Si sa infatti che le persone obese e sovrappeso hanno bassi livelli di leptina. E questo comporta che mangino di più.

In realtà, la leptina non è l’unico ormone coinvolto nel nostro senso di sazietà.
Esistono una dozzina di sostanze che agiscono lungo l’ “asse intestino-cervello”, di cui alcune scoperte solo di recente.

Alcune di queste sostanze, come l’ormone leptina, hanno azione anoressizzante, dunque favoriscono la sazietà e ci impediscono di mangiare ancora quando siamo sazi. Oggi, uno studio molto interessante, ha evidenziato il ruolo della lipocalina-2, un altro ormone della sazietà, dimostrando che quando questo ormone è alto dopo avere mangiato, la fame passa proprio del tutto.

E che persone sovrappeso e obese non ne producono nella stessa quantità rispetto a chi è magro.

UN ORMONE DELLA SAZIETA’ RIDUCE IL SOVRAPPESO

Uno studio condotto dalla Columbia University Irving Medical Center di New York, il difetto alla base della scarsa produzione di lipocalina-2 è di tipo genetico e si sospetta che sia anche ereditario. Sarebbe una delle principali cause del sovrappeso.
Dunque è sbagliato pensare che chi è obeso o sovrappeso mangia semplicemente troppo per ingordigia. Dovremmo anzi smetterla di pensarla a questo modo, scaricando del tutto la responsabilità del sovrappeso al quanto e al come si mangia.

La lipocalina-2  agisce al livello del centro nervoso e si alza dopo 45-60 minuti dal pasto. I ricercatori hanno scoperto che iniettando questo ormone nei topi e nelle scimmie, si osserva una riduzione della fame quasi del 30%. Negli animali non si sono verificati effetti di tossicità. Si è anche visto che negli esseri umani la lipocalina-2 è bassa se sono sovrappeso e obesi.

Se la somministrazione di lipocalina-2 fosse sicura anche negli uomini, soprattutto oltre le prime due settimane, si potrebbe creare un farmaco a base di questo ormone capace di ridurre di un terzo la fame. Il fatto che questo ormone della sazietà sia stato utilizzato con successo nelle scimmie fa ben sperare i ricercatori.