Last Updated on 2 Novembre 2016 by Eleonora Bolsi
Un aiuto per dimagrire? Fai attenzione a chi frequenti. In realtà, questa è una regola generale di vita, per condurre una vita migliore, cioè, e non soltanto una vita da magro. Infatti, circondarsi di persone che stimiamo, e che consideriamo migliori di noi (non in modo da azzerare la nostra autostima, in modo al massimo da permetterci un sano confronto), tende a fare di noi stessi delle persone migliori, perché ci stimola e ci spinge a dare il meglio di noi stessi.
Invece, circondarsi di persone frustrate, che si sentono incomplete e che tendono ad accontentarsi con quello spirito da “meglio di così non posso fare”, purtroppo ci influenzano negativamente. E non solo perché perdiamo di vista i nostri obiettivi, ma perché spesso queste persone ci fanno da traino.
Cosa vuol dire? Mettiamo che siamo studenti, e abbiamo un gruppo di studio. Se ci circondiamo di gente che dà il massimo, tenderemo a studiare di più. Se ci circondiamo di persone che si aspettando da noi l’apporto significativo in impegno, dedizione, eccetera, o che ci spingono a fare il sufficiente, magari distraendoci spesso, daremo il minimo.
E così è nella vita di tutti i giorni. E anche nella dieta. O nel fitness.
Se ci circondiamo di persone che si lasciano andare, che non curano l’alimentazione, che mangiano schifezze, che non si allenano, gli effetti traino sono molteplici. Ci chiederanno perché noi che siamo già magri (rispetto a loro) non siamo anche meno ossessivi (perché la nostra attenzione a tavola sarà scambiata per una inutile ossessione), non ci prendiamo una pausa dall’allenamento (cosa vuoi che faccia se per una volta salti?). E poco per volta, possono spingerci a non dare il massimo di noi stessi.
Esagero? Uno studio l’ha confermato. Anzi, più di uno. Nel 2007, uno studio condotto per 32 anni, stabilì che le persone con problemi di peso tendevano a frequentare altre persone con problemi di peso. E che la percentuale di diventare obeso saliva di oltre il 50% se ci si circondava di amici obesi. Questo secondo i ricercatori accadeva perché i comportamenti tendono a “uniformarsi”: e spesso le cattive abitudini sono più allettanti, e più influenzati, delle buone. L’uomo tende infatti alla pigrizia.
Un nuovo studio, apparso su Obesity, e condotto su ben novemila persone, ha analizzato i comportamenti di queste ultime rispetto ai quattro amici con cui passavano più tempo. Chi aveva amici obesi e sovrappeso, tendeva a dimenticarsi le buone abitudini alimentari e a fare meno attività.
Chiaro, questo NON vuole dire né che dobbiamo generalizzare né che dobbiamo isolare chi ha problemi di peso. Solo, impariamo a non farci influenzare. Se vogliamo metterci a dieta, non ascoltiamo le persone che ci invitano a demordere con giustificazioni tipo “se tu devi metterti a dieta, io che dovrei dire?” o “se tu sei sovrappeso, io che sono?”. Replichiamo che ognuno deve pensare per sé, e che non deve mai perdere di vista due cose.
La salute e il piacere a se stessi.