Last Updated on 10 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi
Questa parte dello studio che evidenza il problema del sovrallenamento si può leggere qui.
In pratica, il livello di attività MINIMO raccomandato è di mezzora tre volte a settimana (PA=150 minuti di esercizio vigoroso e intenso per settimana), ma abbiamo visto sopra che taluni benefici erano riscontrabili in un totale di tre ore e mezza di sport settimanale, il doppio della PA usata per lo studio sulla calcificazione coronarica.
C’è un po’ di confusione? Sì, c’è.
Chi superava fino a tre volte tale livello di PA (dunque, oltre le sette, sette ore e mezza di attività fisica settimanale) aveva un rischio di calcificazione arteriosa molto maggiore di chi era inattivo, ovvero si esercitava al di sotto delle ore minime raccomandate. In particolare, gli uomini bianchi sono più soggetti al rischio di infarto e ictus rispetto ai soggetti di colore e alle donne. Volendo riassumere tutti i dati, si evince che:
– l’attività settimanale minima raccomandata è di 150 minuti di esercizio moderato e/o intenso a settimana (due ore e mezza)
– maggiori benefici sul rischio di sovrappeso e su una migliore sensibilità insulinica si attestano però intorno ai 200 minuti o 280 minuti al massimo di attività sportiva settimanale (cioè: mezzora tutti i giorni o quaranta minuti tutti i giorni al massimo, in media, per esempio tre volte a settimana per un’ora e mezza va più che bene)
– chi si allena oltre queste indicazioni, arrivando a triplicare l’attività fisica minima, per un totale di sette ore, sette ore e mezza di attività sportiva settimanale (450 minuti), può avere al contrario maggiore rischio di infarto e ictus.