Last Updated on 12 Settembre 2019 by Eleonora Bolsi
Una delle domande fondamentali della vita, l’universo e tutto quanto potrebbe essere: “Spuntino sì o spuntino no?”. Ci sono moltissime persone che più che essere interessate a cosa mangiare a colazione, pranzo e cena, cercano disperatamente di capire se possono fare degli spuntini fuori pasto, e di che entità. Un frutto? Uno yogurt? Due biscotti?
E perché così tanta attenzione per gli spuntini? Vi dico la mia opinione: le persone associano allo spuntino quel sacro momento in cui poter mangiare schifezze. In cui potersi regalare lo yogurt con i cereali al cioccolato, la barrettina scelta apposta, il pezzetto di dolce fatto in casa. Peccato che molto spesso lo spuntino “pesa” sul nostro bilancio energetico come un piccolo pasto.
Un conto infatti è mangiare verdura cruda o un frutto, snack che in media non superano le cento calorie giornaliere e non interferiscono troppo con la digestione. Un altro è spararsi un succo con due o tre biscotti, soprattutto se siamo persone sedentarie.
Dobbiamo pensare allo spuntino come a un extra, come all’acquisto mensile non preventivato tolti i soldi per mangiare, per vivere, delle bollette: c’è chi può permetterselo e chi no. La persona sedentaria è come una persona che non arriva a fine mese: lo spuntino che non sia di frutta o verdura non può permetterselo, soprattutto se ha già mangiato durante i pasti principali.
Il motivo? Spesso gli spuntini ci regalano un extra di 400 calorie in più giornaliere. Mica poche.
E soprattutto: quanto zucchero c’è in questi spuntini? Non voglio farvi il pippone dello zucchero che fa male, ho già dato in altri articoli: tuttavia, se uno yogurt alla frutta può contenere fino a 25 grammi di zucchero, per lo più fruttosio, e se una piccola percentuale del nostro fabbisogno calorico quotidiano dovrebbe essere costituita da zuccheri semplici, tra cui le porzioni di frutta, quei 25 grammi diventano già un bell’extra. E magari, guardiamo in faccia la realtà: non sarà il solo extra della giornata.
In questo articolo parlo di una dieta che ogni volta che la posto su facebook scatena qualche borbottio di protesta: si chiama NO S Diet, e fondamentalmente non è una dieta in senso stretto, ma è un modo per dimagrire con due o tre regolette, tra cui una, principale, di non mangiare dolci e non fare spuntini fuori pasto. La No S Diet, per quanto sciocchina, funziona: il suo inventore ha perso 20 chili così. Molte persone hanno documentato una perdita di peso, forzandosi di non fare spuntini a parte i pasti principali e di non mangiare dolci. Tutto qua? Sì.
Intendiamoci: non sto dicendo che lo spuntino faccia per forza ingrassare. Sto dicendo che se tanta gente sgarra proprio durante gli spuntini, se volete perdere un po’ di peso potete iniziare da qui, da un diario degli spuntini, in cui annotate quanto mangiate fuori pasto, fosse anche un assaggio o un boccone o un pezzettino di qualcosa che vi portate alla bocca.
Segnatelo per una settimana, segnate tutti gli spuntini, anche il caffè al ginseng, proprio tutto quello che non rientra nei pasti più importanti.
Poi date un’occhiata al vostro diario degli spuntini e contate le calorie giornaliere.
Quanto pesa la vostra voglia di mangiare fuori pasto?
Se gli spuntini eccedono il 20 per cento dell’introito calorico giornaliero, e durante la giornata facciamo pasti regolari, è il caso di chiedersi, nel caso in cui tendiamo già a ingrassare, se in generale non stiamo esagerando.