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Prediabete. Come seguire una dieta che stabilizza la glicemia senza rinunce

Molte persone scoprono di avere il prediabete spesso tramite le analisi del sangue. Ma cosa significa esattamente questa condizione? E perché è così importante agire in fretta, soprattutto attraverso una dieta per prediabete?

Cos’è il prediabete?

Il prediabete è una condizione in cui i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) sono più alti del normale, ma non abbastanza da essere classificati come diabete di tipo 2 o mellito.
Si tratta di una condizione definita “borderline” per quanto riguarda la glicemia. Si verifica quando si attesta un’alterata glicemia a digiuno, con valori che superano i 110 mg/dl ma non vanno oltre i 126.
È un campanello d’allarme, perché questa condizione può poi portare a sviluppare il diabete di tipo 2.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il prediabete è una fase che può durare anche anni, durante la quale tuttavia è ancora possibile invertire la rotta e tornare a valori glicemici nella norma, soprattutto modificando lo stile di vita.

Perché è fondamentale intervenire con l’alimentazione

L’alimentazione gioca un ruolo centrale nel controllo della glicemia e quindi per tornare a livelli ottimali. I cibi che mangiamo influenzano direttamente la quantità di zucchero nel sangue e il modo in cui il nostro corpo produce o utilizza l’insulina.

Una dieta ricca di zuccheri semplici, farine raffinate e grassi può favorire l’insulino-resistenza, cioè quella condizione in cui le cellule non rispondono più correttamente all’insulina.

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Ma siamo in quella fase in cui, modificando la nostra alimentazione sia nelle scelte dei cibi che nella composizione dei macronutrienti dei pasti, e al tempo stesso con la giusta integrazione naturale, la condizione è reversibile e possiamo cambiarla.
Vediamo in cosa consiste una dieta per prediabete.

Dieta e prediabete: come e cosa cambiare a tavola.

Le linee guida della Società Italiana di Diabetologia (SID) e dell’American Diabetes Association (ADA) sottolineano l’importanza dell’alimentazione come prima strategia per la prevenzione e il trattamento del prediabete.

Uno studio pubblicato su The New England Journal of Medicine ha evidenziato che modificare lo stile di vita (alimentazione + attività fisica) può ridurre del 58% il rischio di sviluppare diabete in soggetti con prediabete, rispetto all’uso di farmaci come la metformina.

Una dieta bilanciata basata su alimenti integrali, verdure, proteine magre e grassi buoni, può stabilizzare la glicemia, e indirettamente favorire la perdita di peso, permettendoci di mantenere un certo livello di energia nel corso della giornata senza fasi di spossatezza e senza più attacchi di fame.

Ecco alcuni consigli pratici:

  • Preferisci i carboidrati complessi a minore indice glicemico, come cereali integrali, legumi, ortaggi fibrosi, pseudo-cereali (quinoa, grano saraceno). Riduci invece i carboidrati semplici: riduci l’apporto di dolci, la dose di zucchero, i carboidrati ad alto indice glicemico come il riso bianco e il pane bianco.
  • Bilancia i carboidrati con le proteine. Non mangiare solo carboidrati. Abbinali a uova o albumi, pesce magro o crostacei, legumi o carne magra, latticini e formaggi scremati. Le proteine riducono il carico glicemico del pasto e aiutano a rallentare l’assorbimento degli zuccheri.
  • Consuma abbondanti verdure: ricche di fibre, rallentano l’assorbimento del glucosio.
  • Scegli grassi buoni, come olio extravergine di oliva, preferibilmente a crudo. Evita invece salse, e considera che molti dolci industriali come i biscotti hanno anche un’elevata quantità di grassi.
  • Fai pasti regolari ed evita lunghi digiuni seguiti da abbuffate. Cerca di spezzare il digiuno con spuntini intelligenti, come uno yogurt magro e mezza pera a pezzetti.

Per chi vuole un supporto più strutturato, è consigliabile seguire una dieta per prediabete elaborata da un nutrizionista o basata su linee guida scientificamente validate.
Non eliminare invece completamente i carboidrati, evita le diete fai-da-te, e inizia a fare del movimento, a partire dalle camminate.
A questi consigli, puoi valutare con il medico l’uso di alcuni integratori per regolare glicemia e insulina, come l’acido alfa-lipoico, alcune vitamine del gruppo B, il cromo picolinato, il magnesio.

In conclusione

Avere il prediabete non è una condanna, ma un’occasione per cambiare in meglio le proprie abitudini. Intervenire presto, con un’alimentazione equilibrata e sostenibile e il movimento, può fare la differenza tra il tornare a una condizione sana o sviluppare una malattia cronica.

Con piccoli passi, puoi ottenere grandi risultati.