martedì, Ottobre 22

Noshing: ecco perché è difficile resistere al cibo spazzatura

NOSHING, I NEURONI CHE NON TI FANNO DIRE BASTA

Dal punto di vista evolutivo, l’uomo non è mai cambiato. L’amigdala resta la stessa. Ed è questa parte del nostro cervello, attraverso un circuito di neuroni chiamati nociceptine, che fa sì che non si riesca a resistere al cibo spazzatura. Noi insomma siamo biologicamente settati per trovare irresistibile il cibo molto calorico. A meno di non agire su questi neuroni, come hanno fatto degli scienziati su un gruppo di topolini, verificando che così dimagrivano, noi dobbiamo trovare altri modi per resistere al cibo spazzatura. Eccone alcuni.

1. FARE DIETE DI COMPENSO DOPO CHE ABBIAMO ESAGERATO A TAVOLA.
Se mangio troppo un giorno, posso fare una dieta di 2 giorni o una dieta di 3 giorni per compensare l’eccesso calorico. Se lo faccio tutte le volte, non rischierò di ingrassare né avrò effetti sulla salute, proprio perché biologicamente parlando il mio corpo funziona proprio così, secondo un meccanismo di abbondanza e carestia. Questa abitudine mi porterà anche a evitare diete più lunghe.

2. AGIRE SUL FATTORE AMBIENTALE.
Ne avevo parlato qui, quando descrivevo i meccanismi del cervello affamato. Per fattore ambientale si intende tutto ciò che riguarda le nostre abitudini, i luoghi e le persone che frequentiamo. Se so che non posso resistere a certi cibi, posso sempre controllare il fattore ambientale per evitare di mangiare troppo. Per esempio facendo la spesa quando sono sazio, evitando persone e occasioni che mi faranno mangiare troppo, evitando di avere a casa quei prodotti che so che non riesco a limitare. Difficile resistere ai biscotti se ho la dispensa piena.

3. CREARSI DELLE ALTERNATIVE.
Provare a cucinare delle varianti leggere e fatte in casa dei cibi che amiamo è un modo molto efficace per resistere al cibo spazzatura. Per esempio posso fare al forno dei cibi che in genere mangio fritti fuori casa, come le patate. Posso eliminare l’olio o il burro dalle torte sostituendolo con della composta di mele. Posso ridurre lo zucchero con alternative naturali come la stevia.

4. MAPPARE IL “NEMICO”, INVECE DI CONTROLLARSI
Inutile nascondersi e dichiararsi dei puri. Ognuno di noi ha dei cibi a cui non sa dire di no. Dobbiamo solo capire che questo è perfettamente normale, e che l’autocontrollo non basta. Meglio fare una lista di questi cibi, lista che ci può essere utile perché, escludendoli o rimpiazzandoli con altro, noi possiamo dimagrire senza dieta. In alternativa, se non li vogliamo escludere, possiamo provare a limitarli. Per esempio uscendo ogni volta di casa per comprare un solo pasticcino al posto di un vassoio intero, prendendosi del tempo e mangiandolo molto lentamente. Oppure facendo un mese di esclusione totale di questi cibi, per poi reintrodurne alcuni in modo da poterne controllare il consumo.