domenica, Novembre 24

Noshing: ecco perché è difficile resistere al cibo spazzatura

Last Updated on 20 Dicembre 2019 by Eleonora Bolsi

MANGIARE TROPPO COME DIFESA ALLA CARESTIA

Questo meccanismo è appunto una difesa dell’organismo, per fare fronte ai periodi di carestia. Ti butti sul cibo quando puoi, perché in molti altri casi quello stesso cibo non ci sarà, dunque l’uomo è biologicamente settato per mangiare a sazietà quando ne ha occasione. Per poi avere risorse necessarie in termini di maggiore grasso corporeo per affrontare i periodi di magra.

Purtroppo però oggi le cose sono cambiate.
Non abbiamo periodi di carestia. Non siamo in guerra.
E i prodotti spazzatura sono al tempo stesso quelli che costano meno anche nei luoghi con maggiori difficoltà economiche. In Corea, Paese a rischio di obesità e diabete, i ricercatori hanno per esempio scoperto che il grosso problema è che i noodles istantanei costano pochi centesimi, dunque è normale che una persona con una famiglia spenda 50 centesimi di noodles anziché 50 centesimi di sedano. Esistono pacchi di biscotti da un chilo che costano appena un euro.

In America, il fast food è spesso il cibo più economico. Quando sono stata a New York mi sono resa conto che un hamburger “sano” con carne di qualità e pane integrale o di farine speciali, può costare anche venti dollari in un locale; un frullato di frutta e verdura dieci dollari, una insalata mista comprata al bar 10 o 15 dollari.
Ma se vai al McDonald l’hamburger puoi pagarlo un dollaro. Chiaro, il prodotto non è lo stesso. Ma se io ho pochi soldi in tasca con un euro cosa sceglierò? Dunque anche in situazioni in cui le persone hanno pochi soldi, è più facile comprare cibo poco sano che cibo salutare se l’obiettivo è quello di riempirsi la pancia.

In contesti normali, si vive sempre in abbondanza di cibo. Gli scaffali dei supermercati sono pieni. le scelte sono illimitate. Non abbiamo solo un tipo di biscotti. Ne abbiamo centinaia.
Questo significa che i cibi molto calorici sono sempre a portata di mano. Oggi sappiamo che esistono dei neuroni che nell’amigdala governano questo meccanismo definito noshing. (SEGUE A PAGINA TRE)