mercoledì, Ottobre 30

Miti della dieta: le cose a cui crediamo ma che non sono vere

Last Updated on 4 Novembre 2016 by Eleonora Bolsi

A tempi alterni sia i media che il vicino di casa o la suocera se ne escono con delle raccomandazioni alimentari a cui tutti, persino noi, a forza di sentirne parlare finiamo per credere: veri e propri miti dietetici che non c’entrano nulla con le buone e sane abitudini, ma ci sembrano grossomodo giuste. E invece sono panzane. Si tratta di cose che non sono state supportate scientificamente, ma quanti di noi sanno che non sono vere? Se siete tra i tanti che raccomandano queste cose, se le avete trovate scritte in qualche blog o persino sul quotidiano o peggio ancora in qualche libro di nutrizione, fate un esperimento serio e provate a raccogliere degli studi attendibili prima di consigliarle ancora.
Vi stupirete vedendo che non esistono riscontri scientifici o che, quando esistono, spesso affermano l’esatto contrario di quello a cui crediamo.

MITI DELLA DIETA: ECCO COSA NON È VERO PER LA SCIENZA
Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non ha sentito dire che:
1) Dopo le 18,00 non si mangiano i carboidrati (o si ingrassa): al contrario, degli studi del 2011 hanno stabilito come mangiare carboidrati a cena è persino salutare. Non esiste nessuno studio che ha stabilito che dopo un certo orario un cibo (qualsiasi) è ingrassante, figuriamoci un macronutriente. La leggenda deriva dall’idea che i carboidrati “apportino energie” che di notte sono inutili, perciò si trasformano in grasso. Tuttavia non tutti i carboidrati sono uguali, e la nostra capacità di convertire quello che mangiamo in grasso dipende anche dal nostro metabolismo e da quello che abbiamo fatto durante la giornata.
2) La colazione è il pasto più importante della giornata: ci sono sicuramente molti studi a favore della colazione, ma nessuno che ha stabilito che sia un pasto indispensabile per stare in salute, o addirittura il più importante della giornata.
3) Bisogna mangiare poco e spesso per alzare il metabolismo: non esiste un numero di pasti standard per alzare il metabolismo. A tal proposito valga la metanalisi condotta da Alan Aragon, che raccoglie tutti gli studi che hanno associato numero dei pasti a dimagrimento.
4) La pasta fa ingrassare: non esiste alcuno studio che stabilisca che la pasta fa ingrassare, peggio ancora che il glutine faccia ingrassare (o faccia male, ovviamente tralasciando chi è celiaco o ha una sensibilità accertata, nota come gluten sensitivity). Al contrario, un recente studio ha associato il consumo di pasta a un minore BMI e un giro vita più magro.
5) Il gruppo sanguigno determina la nostra dieta: le diete del gruppo sanguigno (in Italia quella del dottor Mozzi) non sono state supportate da studi scientifici. Pochi studi finora condotti sul legame tra gruppo sanguigno e malattie hanno portato ad esiti diversi da quelli delle varie diete del gruppo sanguigno (e limitatamente alla capacità per cui le persone con certi gruppi sanguigni possano ammalarsi di certe malattie o avere condizioni più o meno favorevoli a dei rischi, specie di tipo cardiovascolare).  Ma in alcun caso è stato mai possibile stabilire delle diete ad hoc per gruppi sanguigni differenti.
6) Il sale fa male: quante volte lo abbiamo sentito dire? In realtà, un conto è non esagerare con il sale, un altro è evitarne il consumo a priori, come molti raccomandano. Mangiare senza sale o con meno sale della dose normale può portare a rischi peggiori per la salute di un consumo eccessivo.
7) Non si possono mischiare diverse proteine nello stesso pasto: qui non sono riuscita a trovare una ricerca scientifica che abbia provato che mischiare proteine nello stesso pasto faccia male o faccia  ingrassare. Zero. 
8) Bisogna bere almeno 8 bicchieri di acqua al giorno. Ci sono stati studi che hanno rilevato come le persone che bevessero meno di tre bicchieri di acqua al giorno potessero avere rischi di maggiore mortalità precoce. Ma nessuno studio ha confermato una raccomandazione che viene dagli anni quaranta. Leggetevi qui tutta la storia di come è nata questa leggenda metropolitana, ne vale la pena.