Last Updated on 7 Marzo 2016 by Eleonora Bolsi
Anni fa uscì una notizia per cui le donne che arrancavano sui tacchi avevano gambe più snelle e glutei più tonici rispetto a chi usava scarpe comode e piatte: pazienza se i tacchi alti aumentano il gonfiore, causano cellulite e rottura frequente di capillari, distruggono i piedi e causano problemi posturali che poi si ripercuotono sulla cervicale. Bazzecole. L’articolo come al solito fece il suo giro di copincolla per i giornali.
Si dovrebbe parlare dei bei vecchi tempi, perché ora a sfruttare l’idea del “dimagrire camminando” ci pensano le scarpe dimagranti per il fitness. Sorta di scarpe da ginnastica, quindi, decisamente antiestetiche (sembra una scarpa da ginnastica sormontata da un canotto al rovescio), ora prodotte da varie aziende ma in origine messe in commercio dalla MBT, che a ogni passo dovrebbero “pusharti” il sedere (o pusciappartelo), combattere la cellulite, ma soprattutto, farti perdere peso. Che dire?
Chi ha provato le scarpe MBT giura che sia così, che si possa perdere qualche chilo (un paio, tre) in un mese o poco più se le si indossa sempre. Quelle scarpe sono così brutte proprio perché per loro conformazione dovresti stare in equilibrio costante per indossarle. L’equilibrio provoca tensione,costringendo chi le indossa a camminare più dritto. Qual è il dispendio calorico di questa correzione posturale? Sicuramente chi compra le scarpe Mbt originali può trarre un vantaggio nella postura e nella camminata, e può far lavorare meglio il corpo quando cammina. Ma non perde chili come niente, ha un vantaggio relativo. Insomma, sconsiglio l’acquisto delle scarpe, peraltro costose, per la sola idea di voler dimagrire camminando, ma per tutte le altre cose benefiche non vedo perché no. Se lo fate solo per dimagrire, vi ricordo che le donne che arrancano sul tacco dodici non hanno mai perso chili e chili solo per i loro esercizi da equilibriste. Anche se sembra balzana, l’idea è la stessa.