Last Updated on 21 Novembre 2018 by Eleonora Bolsi
Abbiamo la conferma che è legittimo parlare di “starvation mode” (modalità “starvazione”/ modalità “risparmio energetico”) quando il corpo è a dieta ipocalorica.
Secondo una ricerca dell’Università di Cambridge, infatti, mettersi a dieta ipocalorica non serve, soprattutto se la dieta dura più qualche settimana. Alcune spstanze prodotte dal nostro cervello infatti agiscono sull’ipotalamo (che regola anche gli ormoni della fame e della sazietà) per ridurre la termogenesi. La termogenesi è quanto bruciamo grazie al cibo (termogenesi da dieta) e grazie al mantenimento della temperatura corporea.
Più è bassa, meno calorie stiamo consumando.
In poor words, ovvero in parole povere: quando siamo a dieta, il cervello comanda il nostro corpo in modo da fargli bruciare meno calorie e spingerlo a mangiare di più. Un fenomeno finora noto come starvation mode.
Questa cosa grossomodo si sapeva già, quello che i ricercatori hanno scoperto è come accade.
A impedirci di perdere peso sarebbero i neuroni AGRP, che, una volta che si attivano, ci scatenano la fame da un lato, riducono il senso di sazietà dall’altro. E riducono ogni tipo di termogenesi del corpo, cioè limitano le sue funzionalità energetiche e la sua efficienza nel bruciare le calorie.
Secondo gli esperti, le diete restrittive non funzionano sul lungo periodo: meglio condurre una vita sana tutto il tempo, limitandosi a mangiare e muovendosi di più.