Last Updated on 20 Dicembre 2014 by Eleonora Bolsi
Che cos’è la dieta South Beach? A dispetto di un nome tanto leggero e modaiolo, si tratta di una dieta che circola già da qualche annetto, e che negli Stati Uniti è considerata una delle più sicure per dimagrire. Questo perché la dieta South Beach è stata messa a punto dal dottor Agatston, un cardiologo e autore di molti libri su questo regime dimagrante, che secondo lui è la chiave per perdere peso e rimanere in forma per sempre. Il sito americano è molto ben organizzato, ormai previsto di app per il cellulare, ricette, consigli, e via dicendo, ma se siete interessati,. vi propongo un libro che in italiano spiega i principi della dieta South Beach (qui) e addirittura un blog, di un ragazzo italiano che nel 2005 provò la South beach e racconta la sua esperienza.
Ma veniamo alla dieta. La dieta South Beach è ideale per perdere peso e imparare a nutrirsi correttamente, per cui la raccomando. Si divide in tre fasi: nella prima ci sono due settimane di regime più restrittivo, focalizzate a far dimagrire il più possibile, con tanto di cibi vietati e cibi permessi. Si dimagrisce fino a sei chili, e si tratta davvero di due settimane critiche, perché non si mangiano moltissime cose. Ci si può alimentare di yogurt e ricotta magra o fiocchi di latte, uova, pollo e tacchino, salumi e formaggi a ridotto contenuto di grassi, pesce quanto volete, verdure a parte carote, barbabietole e patate che verdure non sono. Tutto qua, senza restrizioni di calcolo delle calorie, ma comunque con molte limitazioni, ingentilite dalle ricette che propone il dottore.
Per le prime due settimane infatti la South Beach assomiglia un po’ alla Dukan: niente frutta, niente carboidrati e ovviamente niente dolci o alcol; sì alle solite proteine magre, no a quelle più pesanti di carni rosse e formaggi stagionati. Per il resto e di norma, la dieta South Beach si focalizza sull’indice glicemico degli alimenti, per cui predilige non tanto il calcolo delle calorie ma la scelta di carboidrati a basso indice glicemico, proteine magre, frutta e verdura, semi e noci e grassi buoni. Chiaramente, potrete fare dolci fatti in casa e il dessert è a sorpresa incluso nella South Beach: ma direte addio per sempre (più o meno) a carboidrati raffinati, zucchero, superalcolici.
Secondo il dottor Agatston, nel momento che impariamo a mangiare a basso indice glicemico e scegliamo i giusti carboidrati e i giusti grassi, dimenticheremo sia la fame di dolci che la fame nervosa, perché potremmo mangiare il giusto senza ingrassare più, con sei pasti a disposizione durante la giornata. La dieta per la vita corrisponde alla fase tre della South Beach, ovvero al mantenimento del peso perso. Se si associasse a questo regime un’attività fisica regolare, la perdita di peso sarebbe costante e in più la fase tre corrisponde a un’alimentazione giusta e sana che mi spinge a consigliare la South Beach per dimagrire. Con un unico neo: come la Dukan, la South Beach incoraggia all’uso di aspartame e sostanze per insaporire le pietanze, tipo aromi artificiali. Oggi in commercio esistono la stevia, l’eritrolo o il sucralosio per evitare la trappola del dolcificante chimico. Allo stesso modo, le spezie fanno molto meglio degli aromi artificiali! Insomma, se rivista in una chiave più critica e mediterranea, la dieta South Beach può essere una valida dieta dimagrante.